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Amra Dzeko: “Roma è la seconda casa per me e Edin”

"Lui è un papà molto presente e molto tenero. Non sa cucinare, però è un assistente perfetto.”

Redazione

Continua la quarantena per i giocatori della Roma. E dopo la signora Pastore, è il turno della first lady di casa Dzeko raccontare i giorni a casa con il marito e i figli. Ecco le parole di Amra ai canali ufficiali del club:

Come vanno queste giornate di quarantena?

“È un periodo molto difficile per tutto il mondo e per l’Italia. Stiamo cercando di seguire tutte le indicazioni e rimanere a casa. Questo è il messaggio che stiamo mandando. Non è troppo dura, i bambini sono difficili di avere il papà a casa. Poi abbiamo la futura di avere il giardino e fuori c’è bel tempo. Ci alleniamo e i nostri figli si divertono, poi cuciniamo e giochiamo. I giorni passano.”

Edin aiuta in questo momento? Com’è come papà?

“Si, stiamo facendo tutto insieme. Lui è un papà molto presente e molto tenero.”

Cosa vi manca fare?

“Mi manca stare fuori. Io sono una persona vivace, mi manca allenarmi, mi manca vedere le persone e andare al bar qui vicino casa. Mi mancano gli amici. In questo periodo dovevamo essere in Bosnia perché Edin avrebbe avuto impegni nazionali. La prima cosa che farò sarà andare a visitare la famiglia.”

Chi fa le cose a casa in questi giorni, avete una sorta di organizzazione?

“No, è tutto spontaneo. Edin per esempio non sa cucinare, però è un assistente perfetto.”

Raccontaci di te, da dove vieni?

“Io vengo dalla Bosnia. Ma per noi Roma è diventata la seconda casa. A quindici anni ho iniziato a lavorare come modella, a sedici sono andata via di casa. Prima di conoscere Edin ho lavorato a Los Angeles. Al momento sto lavorando con due fondazioni con le quali stiamo facendo raccolte di fondi per borse di studio per ragazzi.”

C’è una cosa di Edin che ti fa arrabbiare?

“Sì, odio quando sto parlando e non mi ascolta perché è impegnato col telefono. Però succede anche a me a volte. Quindi quando devo dire qualcosa di importante gli chiedo di lasciare il telefono.”

Vai allo stadio a vedere Edin?

“Sempre. Amo andare allo stadio e vedere tutte le partite. Io prima non seguivo il calcio, ma quando diventa la tua vita diventa anche passione. Vado a tutte le partite e cerco di portare anche i bambini e ci divertiamo tanto.”

E quando segna che cosa provi?

“Io urlo tanto, non riesco a controllarmi. Non solo quando segna lui. Ma lo stadio è fatto per quello e quindi io mi diverto.”

Ce l’hai un sogno nel cassetto?

“Da piccola volevo essere un veterinario.”