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Amore perduto e lavatrice di emozioni: King Kevin, ci mancherai

Ha vinto la testa, hanno vinto i soldi. Quelli che prenderà la Roma, quelli che prenderà Kevin

Massimo Limiti

È arrivato a Fiumicino cinque anni fa, dopo la firma è volato a Innsbruck. Pioveva, in Austria. Da solo. Accolto soltanto da una macchina della società con autista. Quando dall’aeroporto è stato portato nel ritiro della Roma, a Riscone è spuntato il sole. Perché quello era, Kevin Strootman. Il centrocampista del Psv cercato da mezza Europa che aveva scelto la Roma, pur ferita dall’anno Zeman - Andreazzoli e dal derby di Coppa Italia perso, perché della Roma gli piaceva tutto. Il progetto, l’allenatore, la piazza. Il cielo. Dicono che dopo 23 anni nella grigia Olanda volesse vederlo davvero. E volesse vedere il sole. Lo è stato, lui. Lui a cui è stata data la 6 di Aldair. Lui che fin dal primo allenamento (c’era pure l’arcobaleno) fece dire a tutti che era arrivato un fenomeno. I suoi primi mesi sono stati meravigliosi. Straripanti. Poi, a marzo, il primo infortunio. Non vi racconteremo qui delle tre operazioni, della fatica, della "lavatrice", del rientro in campo. Lo lasciamo ai giornali di domani. Lo lasciamo a chi vorrà ricordare il passato. Noi guardiamo avanti, al futuro. Continuiamo a credere e sperare che ci sia ancora il sole, nel nostro futuro. Si gioca senza Totti, figuriamoci se non si può giocare senza Strootman.

Ma consentiteci oggi di lasciare un po’ da parte, almeno qui, la cronaca e le notizie. Consentiteci un po’ di tristezza per quello che poteva essere e non è stato. Consentiteci ancora di tornare a Riscone, immaginando che straordinario talento la Roma si era portata a casa. Non ha vinto niente lui, non ha vinto niente la sua squadra, in questi anni. Da domani si riparte. Noi sempre qui, lui a Marsiglia. Roma resterà una tappa - importante - della sua carriera e la città dove ha scelto di far nascere sua figlia. Non ce l’ha fatta Thara ad essere come Amra e Niki, che hanno bloccato le cessioni di Dzeko e Manolas. Ha vinto la testa, hanno vinto i soldi. Quelli che prenderà la Roma, quelli che prenderà Strootman. Arrivato da solo, andrai via con la tua famiglia, Kevin. Permetterci di dire che per cinque anni è stato bello farne parte.

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