Altro che “portaombrelli”…

(di Mirko Porcari) -Lazio e Juventus. C'è chi sente strani "pruriti" solo a sentirle nominare, c'è chi "vede rosso" guardando i freddi colori degli stemmi, eppure quest'anno l'accoppiata di nemiche storiche ha portato più di una gioia ai tifosi giallorossi.

Il film girato dalla Roma in questa Coppa Italia è la risposta migliore a chi, nei deliri di onnipotenza di inizio stagione, snobba il trofeo nazionale. "E' un portaombrelli" la frase che ben conosciamo, spesso pronunciata dai perdenti e dagli eliminati: andate a chiedere ai laziali o agli juventini se non avrebbero pagato di tasca loro per vedere la propria squadra passare il turno contro la Roma. Probabilmente vi risponderebbero con monosillabi incomprensibili, un misto di rabbia e delusione di fronte all'impotenza mostrata davanti agli uomini di Ranieri. Tra critiche più o meno velate, il tecnico giallorosso ha consumato vendette ed acciuffato record: lotta aperta su tre fronti, cartolina con baci e abbracci spedita a Torino e scettro del "re dei derby", niente male per un allenatore in scadenza di contratto e con un futuro tutto da decidere. La Roma messa in campo ieri ha finalmente dimostrato di valere la fiducia ad oltranza concessa dalla tifoseria, dopo un avvio di stagione avvolto dall'ombra ecco un periodo convincente, soprattutto dal punto dei vista dei risultati. Per il gioco c'è da attendere, anche se nella mediocrità espressa ieri dalla Juventus la Roma ha dimostrato un ordine ed una compattezza che fanno ben sperare: si chiede una maggiore coralità alla manovra offensiva per ricorrere meno alle invenzioni dei singoli (spesso maltrattati dagli avversari, vedi Menez ieri) ed in questo senso sarà fondamentale il rientro di David Pizarro. Per ora, e non è che sia proprio poco, teniamoci i lampi di Vucinic e le giocate di Menez, del resto anche così si vincono le partite...