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Allenatori, pronta un'altra rivoluzione Mazzarri-Fiorentina, Montella a Roma

(repubblica.it – M. Pinci) Milan e Inter hanno sciolto gli indugi prima ancora della fine del campionato, annunciando pubblicamente la conferma di Allegri e Stramaccioni, nonostante annate avare di gioie.

Redazione

(repubblica.it - M. Pinci)

Milan e Inter hanno sciolto gli indugi prima ancora della fine del campionato, annunciando pubblicamente la conferma di Allegri e Stramaccioni, nonostante annate avare di gioie.

Ma non tutti i loro colleghi saranno così fortunati. Perché il rimpasto (quasi) totale delle panchine andata in scena nel corso del campionato, con 19 avvicendamenti tecnici da agosto a oggi, non finirà al fischio finale della stagione. Anzi, a 90 minuti dal termine è già pronta una nuova rivoluzione, con la metà dei club di serie A pronti o costretti a cambiare ancora. La stagione della caccia al tecnico è aperta, tra speranze, obiettivi, colloqui segreti e autocandidature.

MAZZARRI "SCAPPA": C'È (ANCHE) LA FIORENTINA - Il G3 del campionato, a meno di colpi di scena dell'ultimo minuto, ha più o meno deciso: nessun terremoto, Conte, Allegri e Stramaccioni ripartiranno da dove hanno finito. Ma dietro di loro, si agitano gli umori delle deluse con l'ansia di cambiamento. Un'ansia che spesso travolge anche i tecnici: Walter Mazzarri, ad esempio, smania per trovare una soluzione di lusso che gli consenta di salutare Napoli senza rimpianti. Un paio di mesi fa era stato candidato all'Inter per una corsa che però ha già un altro vincitore, come quella del Valencia, candidatura sfumata in fretta. Chissà che domani le sue ansie non debbano essere soddisfatte da quelle della Fiorentina, impaziente di restituire entusiasmo a una piazza depressa tanto dai risultati quanto dagli avvicendamenti tecnici che dopo Prandelli non le hanno garantito stabilità. A Firenze qualche settimana fa cullavano l'idea (e i contatti non erano mancati) di riunire un toscanissimo tandem Spalletti-Baldini come allenatore e dg. Sogni impossibili: meglio, allora, accontentarsi di un altro toscano come il tecnico livornese del Napoli. A meno che i Della Valle non cedano alla tentazione di concedere a Zeman un palcoscenico più nobile del suo ambizioso Pescara.

MONTELLA VERSO ROMA, NAPOLI SU PIOLI, SANNINO A PALERMO - Il Napoli ha per questo già avviato silenziose audizioni: piace Pioli, anche lui seguito dalla Fiorentina. Per Mazzarri, invece, un'alternativa potrebbe arrivare dalla capitale: non la Roma (a cui comunque è stato offerto) ma alla Lazio. A Lotito piace molto, anche se il presidente avrebbe dato la propria parola a Zola, erede designato di Reja fin all'inverno, e congelato da mesi. Troppi forse. Per questo, nelle ultime settimane, il club biancoceleste aveva stretto intorno a Montella le proprie preferenze. Prima, però, che dall'altra parte del Tevere esplodesse la bolla Luis Enrique. Con l'addio dell'asturiano (che si fermerà per un anno), inevitabile a meno di colpi di scena a cui nessuno a Trigoria crede più, la Roma avrebbe scelto proprio Montella, pochi giorni prima della trasferta romana del suo Catania, chiedendogli la disponibilità a tornare a Trigoria dopo 12 mesi appena. E ricevendo in cambio un sorriso grande così che ha spiazzato le strategie di Tare e Lotito. A Catania, così, oltre all'ad Lo Monaco dovranno sostituire anche il tecnico: in netto vantaggio Di Carlo, reduce da un altro ottimo campionato con il Chievo. Un derby tutto nuovo, quello della prossima stagione con il Palermo: con il nuovo direttore sportivo Perinetti, al Barbera arriverà Sannino, seguito anche dal Genoa, che però in caso di salvezza potrebbe confermare De Canio.

LA PROMESSA DI ABRAMOVICH A DI MATTEO - E all'estero? Con la conferma di Mourinho a Madrid, anche Mancini non rischia (quasi) nulla. In Spagna, invece, va di moda la rivoluzione dei "vice": il Barça sceglie Villanova, ex alterego di Guardiola, il Valencia si affida a Pellegrino, secondo di Benitez anche a Milano, per sostituire il fuggiasco Emery, convinto dai 3 milioni annui di Mosca (Spartak). La panchina più ambita d'Europa è oggi dunque quella di Di Matteo al Chelsea: Benitez ha incontrato gli uomini di Abramovich un mese fa, per ora un sondaggio e non di più. Perché il magnate russo ha promesso la conferma a Di Matteo, se dovesse alzare quella Champions League, che al presidente non è riuscito a regalare neanche Mou. Se invece ai Blues londinesi dovesse sfumare il traguardo più importante, Roman potrebbe traslocare di pochi chilometri la casa di Harry Redknap, spostandola a Chelsea da Tottenham. Gli Spurs confidano, dopo aver evitato il "furto" del tecnico da parte della nazionale inglese, di tenere l'attuale allenatore. Così non fosse, pronto il piano: Brendan Rodgers, artefice del miracolo Swansea, a Londra, con un grande manager italiano, Franco Baldini, contattato lo scorso anno e non solo. Per ora, soltanto un'idea.