Dal ritiro della nazionale brasiliana, Alisson, tra gli artefici principali dell'ottima partenza della Roma in questa stagione, ha parlato in conferenza stampa. Le sue parole:
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Alisson: “Ho sempre lavorato per essere titolare nella Roma. Posso ancora migliorare” – FOTO
Le parole del portiere giallorosso dal ritiro della Seleçao: "Io ho più esperienza dell'anno scorso, ma non smetto mai di lavorare. Buffon un idolo"
Sui portieri europei.
Mi piace molto vedere le parate, il mio idolo è Buffon, in lui mi ispiro molto, è uno dei migliori portieri della storia, se non il migliore. Lui sta sempre ben posizionato tra i pali, per questo alla sua età ancora gioca. Ho seguito molto anche De Gea, bravissimo nel Manchester. Mi piace molto anche Oblak, che ha dimostrato sempre di essere bravo come portiere dell'Atletico Madrid.
Su Cassio e Ederson.
Lo conoscevo già perché è del mio stesso stato, cresciuto nella mia stessa città, Porto Alegre. Ha giocato con mio fratello nella nazionale giovanile. Ederson l'ho conosciuto meglio quando è stato convocato. Abbiamo un bell'ambiente di lavoro, conosciamo gli aspetti personali di ognuno, abbiamo creato una certa amicizia e c'è un livello di competizione sano. Tite ha un grosso problema (ride ndr). Credo si stia comportando bene, mettendo i giocatori che crede debbano giocare e facendo alcuni test. E' importante mantenere una spina dorsale, una base. Ma è altrettanto importante fare dei test, così che tutti arrivino pronti al Mondiale. L'allenamento conta molto.
Sulla Champions e sul suo momento.
In Champions siamo capitati in un gruppo della morte, con Chelsea e Atletico Madrid. Continuo a lavorare forte per migliorare il mio livello, per migliorare il mio calcio, così che il mio lavoro si rifletta nella Seleçao. Dobbiamo provare a migliorare. Io ho più esperienza dell'anno scorso, ma non smetto mai di lavorare. Lavoro duro e impegno, indipendentemente dalla circostanze. Ora ho raggiunto il ritmo partita, giocando con il mio club. Devo continuare così e mantenere alto il livello anche nella Seleçao. Mi trovo a metà di un processo di crescita, sono ancora giovane, questa è la mia prima stagione da titolare in un club europeo, in una grande competizione come la Champions League, ed il campionato italiano è cresciuto molto di livello. Questo è importante per la mia crescita e anche per la Seleçao. Se io avrò buone prestazioni in campo man mano che passeranno gli anni sarò apprezzato per questo.
Sull'anno da riserva nella Roma.
Ho sempre cercato di affrontare positivamente le critiche perché non avevo il ritmo partita, ma ho sempre saputo le mie qualità. Mi conosco meglio di chiunque, so cosa posso dare, non ho mai mollato. Ho sempre cercato di pensare a questo momento in cui sarei diventato titolare nella Roma. Dopo avermi visto in Champions la stampa e i tifosi si sono fidati di me. Questo mi aiuta.
Sugli allenamenti con Taffarel.
Il 90% dell'importanza del mio allenamento e di quello degli altri portieri è con Taffarel. Passiamo tanto tempo con lui, a fare un lavoro specifico. E' di massima importanza, un lavoro breve ma intenso, ma è un lavoro che Taffarel fa per farci trovare pronti nelle partite.
Su Tite.
E' uno dei più grandi allenatori nello scenario mondiale, è sempre importante preoccuparsi degli esseri umani, trattare gli atleti con attenzione e cura. Siamo persone normali, abbiamo sentimenti, bisogno, alcuni vanno trattati in un modo, altri richiedo più affetto. Tite ha una grande sensibilità nel capire come comportarsi con ognuno, ma siamo tutti uguali in squadra. E' importante sentirsi a proprio agio.
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