news as roma

Alisson e il Brasile al fianco di Steven, il bimbo bruciato vivo per bullismo

Nel maggio scorso un 11enne dell'Ecuador ha subìto un atto di bullismo inaudito. Taffarel, il portiere della Roma e i suoi compagni di Nazionale si sono uniti alla gara di solidarietà per salvarlo

Redazione

Taffarel, Alisson e tutto il Brasile si schierano al fianco di Steven, bambino di 11 anni dell'Ecuador che lo scorso 14 maggio è stato bruciato vivo da un gruppo di adolescenti locali. Un atto di bullismo inaudito: il bambino ha riportato ustioni nel 65% del suo corpo, oltre a infezioni, insufficienza renale e danni al cuore e al cervello. In stato comatoso, è stato rimbalzato da un ospedale all’altro dell’Ecuador, con poche speranze di sopravvivenza. L'Onlus Compassion si è attivata lanciando una raccolta internazionale per poter salvare Steven da morte certa. Il bambino è stato trasferito in un ospedale di Boston specializzato in grandi ustioni. La sua storia ha fatto il giro del mondo e, grazie alla generosità di migliaia di donatori e sostenitori, Steven ha avuto accesso alle migliori cure disponibili. Da quel momento, il bambino ha subito interventi chirurgici ogni settimana. Oggi è fuori pericolo e dopo mesi di immobilità, grazie alla fisioterapia è tornato a mangiare autonomo e a camminare, seppur a fatica. Secondo stime dei medici, occorreranno almeno 7 anni di interventi medici delicati e trapianti di pelle durante tutta l’adolescenza. Inoltre, le sue cure prevedono un sostegno psicologico per aiutarlo ad affrontare il trauma.

La storia di Steven ha raggiunto tantissime persone. Su tutti Claudio Taffarel, indimenticabile portiere e campione del mondo con la nazionale brasiliana nel 1994, ha scelto di mobilitarsi a favore di Steven. Insieme ad Alisson (attuale portiere della Roma e della nazionale brasiliana), Taffarel ha coinvolto tutti i calciatori della nazionale brasilianaper sostenere la causa di Steven. In più hanno voluto regalare una maglietta di Neymar autografata da tutti i calciatori della Seleçao. Anche Juan Cuadrado (ala della Juventus e della nazionale colombiana) si è unito alla gara di solidarietà dei giocatori della nazionale brasiliana, e anche lui ha donato a Steven la sua maglietta autografata. Poche settimane fa, Compassion è andata a trovare Steven per portargli questi doni. "Come milioni di bambini in tutto il pianeta, Steven ha sempre amato giocare a calcio. Per questo, ricevere le magliette firmate da alcuni dei calciatori più forti e noti al mondo è stato per lui un regalo speciale - racconta Silvio Galvano, direttore di Compassion Italia Onlus - Per Steven, vittima di un orribile atto di bullismo, l’affetto ricevuto da persone provenienti da ogni parte del mondo è un incoraggiamento importantissimo. Dovrà subire ancora tanti interventi e trapianti di pelle, ma soprattutto avrà bisogno di tantissimo supporto psicologico per superare il terribile trauma. E noi siamo al suo fianco".

IL PROCESSO - La polizia dell'Ecuador ha individuato i ragazzi che hanno commesso questo terribile crimine contro Steven: dopo le indagini, ora sono sottoposti a un processo che andrà avanti per molto tempo. Il caso ha colpito molto l’opinione pubblica ecuadoregna, dato che secondo alcune indiscrezioni i perpetuatori dell’aggressione avrebbero seguito i dettami della Blue whale, il famoso gioco russo strutturato in sfide che dovrebbe alla fine condurre al suicidio dei partecipanti. Quel che è certo, al netto delle illazioni, è che Steven e la sua famiglia sono stati costretti a lasciare la città di Esmeraldas per paura di ripercussioni da parte delle famiglie dei giovani e ora vivono in una località segreta.