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Alberto De Rossi, i suoi ragazzi e pochi intimi

(di Massimo Limiti) Ora, chi mi sta leggendo, dirà subito “Ecco, questo ce l’ha con la nuova proprietà…!”.

Redazione

(di Massimo Limiti) Ora, chi mi sta leggendo, dirà subito “Ecco, questo ce l’ha con la nuova proprietà…!”.

Non è assolutamente così, ve lo giuro, ma le mie spesso, come oggi, sono considerazioni alla luce del nuovo progetto presentato dalla cordata americana. Mi informo e vengo a sapere che questa sera all’Olimpico, per assistere alla finale di Supercoppa Primavera, a poco più di 24 ore dal fischio d’inizio, sono stati venduto circa mille biglietti. Mille biglietti? Allora potevamo giocare a Trigoria… Ma come, i giovani scudettati quelli che DiBenedetto dice di “far crescere e rendere fieri i tifosi che li vanno a vedere allo stadio”, in una finale “rivincita” con la Fiorentina, lo scudetto cucito sul petto, radunano meno tifosi di una partita di Lega Pro?

C’è qualcosa che non funziona. Sarà forse che a questa partita è stata data poca enfasi? Sarà che, magari, bisognava pensare ad un messaggio lanciato dal presidente che punta tanto sui giovani, o da Luis Enrique che li ha voluti fortemente sotto il proprio controllo diretto, a radunarsi accanto ai ragazzi di Alberto De Rossi. Ricordate durante Roma-Slovan lo speaker dell’Olimpico annunciare “I possessori dei tagliandi d’ingresso sono pregati a custodire gli stessi perché parteciperanno ad un’iniziativa dell’AS Roma” ? L’iniziativa è ancora allo studio, ma questa poteva essere l’occasione perfetta: si sarebbero portati sugli spalti dell’Olimpico almeno ventimila presenze. Non voglio dare la colpa ai nuovi dirigenti, i quali a Trigoria hanno appena avuto il tempo di sistemare le proprie scrivanie, ma sottolineare solo il fatto che questa sera quei “giovani” posti sempre al centro del nuovo progetto, giocheranno tra pochi intimi. Tutto qui, senza polemica.