Un anno fa, mentre molti di noi (non tutti eh...) stavano festeggiando San Valentino, perché così pare che imponga la tradizione, ci è arrivata la notizia del tuo secondo infortunio. Una docciafredda, che a molti di noi (non tutti eh... Ma questi sono dettagli) ha mandato di traverso la cena e anche il dopocena. Perché tu, AlessandroFlorenzi, sei uno di noi. Lo sei sempre stato, anche quando sei andato a Crotone a diventare grande.
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“Al punto che è già tardi…”. Florenzi, regalaci un gesto d’amore: la tua firma
Oggi è San Valentino, un anno fa Alessandro si infortunò per la seconda volta al ginocchio. Oggi, di nuovo punto fermo della Roma, gli chiediamo di darci l'illusione che un altro calcio è ancora possibile
Pelle immacolata come Totti e De Rossi no, pelle con un po’ di rossoblù come Bruno Conti sì. E allora, oggi che è la festa degli innamorati, che festeggerai con Ilenia e Penelope, siamo noi a chiederti un regalo. Un gesto d’amore, con tanti zeri, come il contratto che vuoi, al livello dei topplayer della squadra come Nainggolan e Dzeko, ma anche con tanti cuori. Come spettano a noi, che dopo aver salutato il più grande di tutti da sempre e per sempre, ci prepariamo a dire addio - tra un anno, forse due? - anche a Daniele.
Non ti chiediamo di essere come loro, sono cambiati i tempi ed è giusto che tu mantenga il tuo carattere. Ma ti chiediamo di darci l’illusione che un altro calcio sia ancora possibile. Ti chiediamo di essere vicino alla gente, ai tifosi della CurvaSud, ti chiediamo di incazzarticonnoi quando le cose non vanno (anche pubblicamente, non serve sempre dire che va tutto bene, magari con un tweet) e di festeggiare ancora insieme tante tante volte.
Ti chiediamo di firmare ‘sto contratto prima che puoi, di metterti d’accordo su stipendio, bonus, clausola (se proprio serve) e pure i diritti d’immagine, non ci interessa. Sono cose che - giustamente - riguardano il professionista Florenzi, quello che ha un ufficio stampa personale che gli cura immagine e social. Noi parliamo adAlessandro. Il tuo cantante preferito, Ligabue, in “Ti sento”, che tua moglie ha persino tatuata sul braccio, dice: “Arrivi quando sembri andata via... Io ti sento, al punto che disturbi. Al punto che è già tardi”. Appunto. Firma. Che è già tardi.
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