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Adriano: “Felice di aver giocato in giallorosso. Ho trovato persone che mi hanno aiutato, dai compagni ai tifosi. Anche la Roma è stata una bella esperienza”

L'attaccante brasiliano sogna di poter tornare a giocare in Italia e per questo è disposto ad accettare proposte di Clu di qualsiasi categoria.

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Maturato, ritrovato. Pronto a vivere un'altra avventura in Italia, questa volta senza distrazioni. Adriano Leite Ribeiro vuole un'altra chance, la chiede quasi sottovoce. E sa che se gli verrà concessa questa volta non potrà più sbagliare. L'Imperatore, soprannome datogli dai tifosi dell'Inter quando giocava in nerazzurro, vuole tornare in cattedra. Pronto a stupire. E se qualcuno volesse scommettere su di lui, basta chiamare. Il telefono è sempre acceso, la chiamata dall'Italia è uno dei suoi desideri più grandi. Di recente Adriano è stato in Italia, per riabbracciare le persone care e per vicende private. "Ho rivisto tanta gente che mi vuole bene", confessa in esclusiva a Calcio2000. Sognando il ritorno nel calcio italiano. "Al momento non c'è niente di concreto, ma sono felice - prosegue il bomber brasiliano - che se ne parli. Mi piacerebbe ritornare a giocare in Italia, vorrei un'altra chance".

Un'altra chance per recuperare il tempo perduto, perché non è mai troppo tardi e la carta d'identità è ancora dalla sua. Un'occasione che magari potrebbe dargli il Catania. Recentemente infatti Adriano ha incontrato l'amministratore delegato rosso azzurro Pablo Cosentino. "Mi ha chiesto informazioni su come stavo e altre cose così".

E per il futuro porte aperte al club catanese: "Perché no? È una bella squadra, a me interessa solo giocare. Non guardo la categoria, ma dove posso giocare. E un'altra occasione in Italia mi piacerebbe averla, davvero".

Chi prende Adriano non può pensare al suo passato burrascoso. Ma l'Imperatore adesso è diventato grande. E certi comportamenti fanno parte del passato. "Da giovane non avevo nulla, poi ho avuto tanto e mi sono perso. Quando non hai niente e riesci a conquistare tutto ci può stare che ti perdi. Ma oggi sono più maturo, ho imparato tanto dagli errori. E ho famiglia. Sono cambiato".

Probabilmente a penalizzare Adriano è stato il suo carattere, perché le doti fisiche e tecniche gli avrebbero potuto far fare ben altro tipo di carriera. "Ad un certo punto ero da solo: non riuscivo a stare bene. Era un momento particolare della mia vita. L'Inter aveva capito che non sarei tornato, i miei ex compagni lo sapevano da tempo". Parlare del suo ex agente Gilmar Rinaldi è come un tabù. Meglio evitare. "Non m'importa", dice quando gli ricordiamo che Rinaldi lo aveva sconsigliato alla Roma. "Io sono felice di aver giocato in giallorosso, ho trovato persone che mi hanno aiutato. Dai compagni ai tifosi. Anche la Roma è stata una bella esperienza".

Ricordi ed emozioni incancellabili nella mente dell'Imperatore. L'esperienza più bella? "Dopo Parma - racconta - l'Inter: il momento più bello, davvero. Ricordo tutto, mi hanno chiamato per la prima volta Imperatore. Sono stato accolto davvero bene. L'Inter è nel mio cuore. E di Moratti ho un ricordo straordinario".

E se arrivasse una nuova chiamata da Corso Vittorio Emanuele Adriano risponderebbe immediatamente. La squadra dei sogni? "Facile: l'Inter. Moratti è stato un grande. Se l'Inter mi chiamasse ci tornerei di corsa, ma so che è difficile. Io voglio giocare".

Un'altra persona, diversa e più matura. Pronta a far ricredere tante persone. Lui, Adriano, che non dimentica chi lo ha fatto diventare grande: "Cesare Prandelli. Il mio allenatore preferito, mi ha dato fiducia, mi ha fatto sentire bene". E presto l'Imperatore potrebbe tornare a divertire e divertirsi (calcisticamente parlando, s'intende) nel nostro campionato.