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Adiós metodo-Monchi: con Petrachi torna l’istinto. E lo zampino del nipote per Pau Lopez…

LaPresse

Niente big data e machine learning, anche Pallotta fa un passo indietro: prima di acquistare il direttore sportivo si deve innamorare. E nel suo staff c’è una novità

Marco Prestisimone

Ricordate il software che fece infuriare Sabatini perché preferiva Magnanelli a Strootman? Con l’arrivo di Petrachi la Roma l’ha rimesso in un cassetto. Per un anno i big data erano diventati un po’ come il pollice di Giulio Cesare: statistiche e algoritmi facevano la prima scrematura al posto di Monchi, che infatti ne parlava entusiasta: “Le tempistiche sono fondamentali, bisogna anticipare la concorrenza: in questo senso il machine learning è il futuro del calcio”. Con il nuovo direttore sportivo tutti pronti – compreso il presidente Pallotta, che con la Raptor ha anche investito nel settore – a un passo indietro. E il famoso databasesparito da casa Torino lo immaginiamo sì con dati e statistiche ma anche con qualche pensiero buttato giù d’istinto. Perché è quello che conta davvero nelle scelte di Petrachi.

METODO PETRACHI – Monchi aveva sedici collaboratori nel suo staff scouting che lo aggiornavano costantemente e che in pochi mesi stilavano una lista di circa 400 giocatori che da gennaio in poi venivano visionati singolarmente. Squadra decisamente più ristretta per Petrachi: con lui arrivano dal Torino il braccio destro Pantaleo Longo e il nuovo capo scout Antonio Cavallo. Accanto avrà Morgan De Sanctis, che ha preso con lode il patentino da direttore sportivo a Coverciano. E alla dirigenza ha anche consigliato il nuovo fisioterapista e osteopata Massimiliano Greco, soprannominato “il mago di Lecce”. Era con lui già ai tempi del Torino e in questi giorni sta lasciando la sua casa a due passi da Lecce, da dove faceva da consulente esterno, per trasferirsi nella Capitale e provare a raddrizzare anche la situazione infortuni.

INTUIZIONE –Petrachi per comprare un giocatore deve prima innamorarsene. I computer sono un supporto ma il ritorno verso un metodo “Sabatiniano” è evidente. Nel suo staff da qualche tempo sta facendo esperienza anche suo nipote Bruno, il figlio del fratello e cantante Enzo, che si racconta abbia particolare intuito per scovare talenti. E infatti è stato lui uno dei primi a fare il nome di Pau Lopez: appena arriverà l’ufficialità diventerà il terzo acquisto della nuova rivoluzione