Dopo la sosta per le nazionali, la Roma riabbraccerà pian piano tutti quanti i calciatori partiti in giro per il mondo. Da preparare c'è ora la sfida contro l'Inter all'Olimpico, in un momento della stagione in cui i giallorossi hanno grande bisogno di certezze e di punti. Ai microfoni di 'Radio Manà Manà' Daniele Adani ha commentato il momento dei capitolini in vista del big match con i nerazzurri.
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Adani: “Pellegrini ora deve fare le cose semplici. Pisilli è un dono”
Domenica c'è Roma-Inter, le aspettative sono elevate e puoi immaginare l'attesa per il match. "L'Inter è forte, ha tante rotazioni e interpretazioni diverse. È una partita difficile per la Roma che deve tirare fuori il massimo in un momento non facile".
A Juric riesce meglio fare la partita sugli altri, forse non snaturerà la sua identità. Secondo te la Roma ha meno da perdere? "La considerazione è centrata sull'attitudine del calcio di Juric, la sua capacità di accorciare e soffocare è nota. Bisogna vedere se è nelle corde della Roma. Al Torino c'erano grandi corse da parte degli attaccanti, la situazione a Roma è diversa. Bisogna trovare un compromesso. L'Inter ti porta a muoverti a vuoto, il Milan non si è fatto portare in giro ed è riuscito a fare la sua partita ma non generale non è facile".
Le caratteristiche degli attaccanti della Roma vanno contestualizzate. "La Roma nasce per fare la partita, poi vedremo come andrà ma gli acquisti lo suggeriscono".
Secondo te sono giuste le critiche su Pellegrini? "Ha una responsabilità alta, le attenzioni e le responsabilità per lui sono moltiplicate. Paradossalmente per qualità, ruolo, storia e attitudine dovrebbe fare le cose complicate, ma ora lui dovrebbe fare le cose semplici e avere la capacità mentale di fare la scelta giusta. Col Belgio aveva fatto una buona partita nei primi 40 minuti, ha fatto quello che fa quando sta bene. Deve diluire la sua prestazione assieme agli altri, è una cosa più mentale che tecnica".
Pellegrini o è bianco o è nero, se non sta al massimo non riesce a fare semplicemente il suo. "Non sembra riuscire a fare questa cosa, deve provare a fare la sua partita seria e costante in attesa che possano arrivare i picchi".
Da un lato c'è Pisilli che stiamo cercando di proteggere, dall'altro c'è Bove che forse con troppa leggerezza è andato via dalla Roma. "Dispiace che Bove non ci sia più, credo che la squadra abbia bisogno di ragazzi come lui, ma ora ha modo di giocare titolare. Pisilli invece è un dono di intelligenza, umiltà, qualità. Non è solo a disposizione, ma lui aggiunge. Sono contento che abbia debuttato in nazionale, sono felice quando ci sono storie come queste".
Ti ha stupito l'atteggiamento del Milan? "È stata una scelta forte, che però non mi stupisce. Fonseca cerca molte soluzioni sopra palla, se deve durare serve una crescita. L'impatto può stupire, ma quando va consolidato e adattato agli avversari allora deve variare nelle interpretazioni. Bisogna capire se Morata continuerà sotto punta, se bisogna rinunciare a uno tra lui ed Abraham per mettere un incursore ecc. Il Milan deve compattarsi anche tra i membri interni alla squadra".
Pensi che Conte possa essere protagonista? "Credo di sì, ho visto una statistica che dice dal 1990-91 solo tre squadre hanno vinto lo scudetto senza coppe ed è successo col Milan e con la Juve. Non è scontato che possa vincere lo scudetto, ma sta facendo bene. Mi sembra il solito Conte, ma con un senso dell'impresa più rimarcato con una grande serenità. L'impresa gli sembra fattibile, è partito bene anche se ora ha un calendario difficile"
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