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Roma, Adani attacca i calciatori: “A Firenze hanno giocato senza dignità”
La panchina di Ivan Juric è più in bilico che mai, ma secondo molti opinionisti la colpa del complicato periodo della Roma è di una società assente e che non sa amministrare a dovere un club di calcio. Ieri sera, nel corso del post-partita delle gare della decima giornata di Serie A, Adani e Stramaccioni sono intervenuti a DAZN per parlare della delicata situazione di Trigoria. Queste sono state le parole di Stramaccioni:
"Tutto parte dal momento dell’esonero di De Rossi, dall’allontanamento di chi aveva deciso l’esonero, così la Roma ha un vuoto di potere tra proprietà e allenatore. E questa situazione è da ascrivere a questa mancanza di chiarezza della proprietà che è assente agli occhi dei tifosi, non ha rilasciato dichiarazioni. C’è in corso un casting. Ed è difficile parlare di esoneri e cambio giocatori se non si stabilisce la piramide dal vertice. Se non c’è chiarezza lì, ogni decisione è estemporanea e non è frutto di una progettazione. Dopo una sconfitta così Juric con chi parla? Dopo che esci dallo spogliatoio di solito ti trovi il ds, il dt, il presidente a volte. Quando ci sono queste situazioni con chi si confronta il giorno dopo? Questa cosa ora è drammatica. Loro hanno ‘esonerato’ chi ha esonerato De Rossi, che senza il gol di De Winter magari non sarebbe stato mandato via. Manca comunque un tassello societario".
Ha proseguito così Adani:
"Questa situazione è cominciata molto prima dell’esonero di De Rossi che invece è stata la fine. Poi è stato tutto un ‘salvare’. Hanno perso tutti convinzione, lotta, la partita di Firenze è inaccettabile, io calciatore non me la posso permettere. Dal punto di vista del mestiere del giocatore, non lo stanno facendo in maniera dignitosa e se ne stanno rendendo conto. Per De Rossi l’esonero poteva arrivare anche prima di Genova, se non avesse giocato bene o fatto un punto con la Juve, era tutto sbagliato dall’inizio, da prima dell’esonero. Non c’era sinergia. La voce dominante è della società ma sbaglia, non sa scegliere, non sa gestire, non parla di calcio, confonde la parte amministrativa con quella tecnica. Invece serve un referente tecnico. Si sbaglia a prendere Juric, ha meno di un anno di contratto, lo metti dentro così e con che criteri? Ma sono i calciatori alla fine l’ultimo step, a Firenze hanno preso 5 gol senza sfiorarne 1, senza tirare in porta. Dybala, Dovbyk, Pellegrini contro Comuzzo e Ranieri, capite… Il calciatore gioca per la città, per il popolo, non contro l’allenatore. Io gioco per un popolo, per una maglia gloriosa, devo andare oltre, non devo prestarmi a certe cose. Dybala è stato forse il giocatore più importante in Italia negli ultimi 10 anni, Cristante lo mettono tutti in campo, Mancini lo ricordate in Europa, Pellegrini lo stimo. De Rossi? Un uomo giusto, competente, non sta bene con una gestione ingiusta. Serve uno che comunichi in un certo modo alla gente. I calciatori sono la rappresentazione pratica, se la società non parla la piazza va da loro a chiedere il conto. E sotto pressione e in certe condizioni i giocatori si perdono, ma Dybala resta Dybala. La società deve metterci il cuore, la faccia”.
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