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Abraham: “La Roma è un sogno, Mourinho è il migliore del mondo”

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L'attaccante inglese ha parlato a The Athletic: "Lo Special One è il mio 'zio italiano'. I giallorossi sono un club incredibile"

Redazione

Tammy Abraham, attaccante della Roma, ha parlato ai microfoni di The Athletic di vari argomenti tra cui la sua esperienza alla Roma e il rapporto con José Mourinho. Di seguito riportiamo le sue parole.

Cosa ne pensi della Roma?

"È un club incredibile. Mi sembra di aver avverato un sogno. Da quando ho messo piede in questo posto, tutti mi hanno fatto sentire a casa. Anche dal 'benvenuto' in aeroporto. È stato incredibile vedere tanta gente ad accogliermi. E poi quando segno, wow: quanta passione. Qui senti parlare di calcio dovunque tu vada". Per Abraham è proprio cambiata la vita: "Rispetto al Chelsea, qui mi guardano con occhi diversi. Non sono più 'il giovane dell'academy': alla Roma mi hanno fatto diventare una star".

Il tuo addio al Chelsea.

"Sono stato nel club da quando ero un bambino, non è stato semplice andarmene. Ma poi arriva un momento nella tua carriera dove devi fare ciò che è il meglio per te. Su di me c'erano diversi club, tra cui anche l'Arsenal. Poi sono arrivati Mourinho e Tiago Pinto: ho parlato con loro e ho capito l'ambizione del club e quanto mi volessero. Roma era il posto giusto per me. Grazie al cielo sono qui. In fondo si è visto anche con De Bruyne, Salah e Lukaku: hanno lasciato il Chelsea e hanno spiccato il volo e ora sono i migliori giocatori al mondo. Credo che per me fosse il caso di fare una cosa simile, e anche se la Serie A non è la Premier League si tratta comunque di andare all'estero, scoprire una cultura diversa e provare cose nuove. Un po'come dire: 'sai che c'è? Questo è il mio momento"

Quali sono stati i primi contatti con Mou?

"Ricordo ancora le sue prime parole con me. Mi disse: 'Tammy, vuoi rimanere nella piovosa Inghilterra o goderti il sole a Roma? Abbiamo riso e discusso piacevolmente. Ha giocato un ruolo importantissimo nella mia scelta per venire qua. Lo chiamo il mio 'zio italiano'"

Cosa ti ha consigliato Southgate?

"Abbiamo parlato qualche volta verso la fine della scorsa stagione, gli ho spiegato cosa avevo in testa e come stavo. E lui mi ha aiutato molto dandomi buoni consigli".

Lo Special One?

"È esattamente come lo vedete in tv. È il miglior allenatore al mondo, anche solo per come riesce a motivarti. Ha un modo suo per cui riesce a entrarti dentro e sa come tirarti fuori il meglio. Non ti dirà mai quanto sei bravo o quanto stai facendo bene. Ti dirà solo che puoi fare di meglio. Ricordo una partita in cui per i primi 15-20 minuti non mi sentivo me stesso in campo. A un certo punto, mi chiama e mi dice: 'Lo so che non sei ti stai trovando bene in campo e che non ti stai sentendo a tuo agio. Ma ho bisogno di più da te'. A fine partita vincemmo grazie a un mio gol".

Il traffico romano?

"Qui guidano come dei pazzi. Non ci sono telecamere, quindi vanno tutti veloce. Le prime volte in cui arrivavo agli allenamenti con la mia macchina, i miei compagni da dietro mi clacsonavano. Poi arrivati a Trigoria mi dicevano: 'Tammy, ma quanto vai lento'. E io gli dicevo: 'Guardate che 50km/h sono tanti in Inghilterra'".