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Abraham, altra partenza lenta. A caccia del 1° gol all’Inter per riprendersi la Roma

Abraham, altra partenza lenta. A caccia del 1° gol all’Inter per riprendersi la Roma - immagine 1
Sabato la sfida con i nerazzurri, Tammy ha l'occasione di segnare la prima rete alla squadra di Inzaghi per dimenticare la delusione con la nazionale

Daniele Aloisi

“Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del gol”, diceva Pier Paolo Pasolini. Tammy Abraham, forse, non conoscerà le poesie del noto scrittore, ma sicuramente capisce l’importanza di gonfiare la rete per un attaccante. L’inglese vuole scacciare al più presto le nubi. Alla Roma non sta affrontando il suo miglior momento e la nazionale non lo ha aiutato. Zero minuti nelle due sfide con Italia e Germania e Inghilterra che retrocede nella Lega B della Nations League.

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Oggi tornerà nella capitale e Mourinho lo aspetta a braccia aperte. Lo Special One sa come caricarlo e vuole che Tammy torni il mostro che l’anno scorso ha incantato la tifoseria. Sabato i giallorossi saranno di scena a San Siro contro l’Inter. I nerazzurri sono l’unica big alla quale l’ex Chelsea non ha ancora fatto male con una rete o con un assist decisivo. Una sfida nella sfida per Abraham che si troverà di fronte Lukaku. Il belga la scorsa estate ha spianato la strada verso Trigoria al numero 9, infatti il suo arrivo alla corte di Tuchel ha chiuso tutte le porte al centravanti che ha accettato la proposta della Roma a metà agosto.

I dati sottoporta preoccupano ma Tammy sa come alzare la testa

Due gol nelle prime 7 di campionato non sono un buon bottino per un centravanti che lo scorso anno ha totalizzato 27 reti stagionali. Tante grandi occasioni sbagliate da Tammy (5) e prestazioni non alla sua altezza. In mezzo anche un piccolo infortunio alla spalla. Ma Abraham, nonostante la giovane età, sa benissimo come rialzare la testa dopo un inizio di campionato non esaltante. L’anno scorso i gol erano gli stessi e dopo la sosta per le nazionali ha iniziato ad ingranare la marcia. Stesso discorso in Inghilterra: nel 2018 all’Aston Villa non segnò neanche un gol nelle prime giornate ma concluse con 26 marcature. L’unica eccezione è la stagione 2019/2020 al Chelsea dove partì a razzo mettendo a referto 6 gol in 7 partite.