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A Novara ancora senza Totti ma è vietato sbagliare. Baldini: “Servono i risultati!”

(di Daniele Scasseddu) – Lunedì molto amaro per la Roma. La sconfitta contro il Milan, seppur giunta sabato, ha lasciato una ferita ancora non rimarginata.

Redazione

(di Daniele Scasseddu) – Lunedì molto amaro per la Roma. La sconfitta contro il Milan, seppur giunta sabato, ha lasciato una ferita ancora non rimarginata.

La compagine giallorossa ha fatto registrare passi indietro rispetto alla trasferta di Genova, se non altro per i continui “orrori” in fase difensiva. Contro il Novara è quanto mai necessario ottenere un importante successo per risollevare non soltanto una classifica ancora recuperabile, ma soprattutto per ridare tranquillità e serenità ad un ambiente che lentamente si sta rendendo conto che il nuovo progetto Roma richiede non solo tempo, ma tanta pazienza

 

LUIS ED I PROBLEMI – Proprio così, Il tempo dei sorrisi a Trigoria è finito. Tra Luis Enrique e la squadra è arrivato il momento dei confronti, anche a brutto muso. Il primo è andato in scena sabato sera all’Olimpico dopo la sconfitta interna con il Milan che certifica il peggior rendimento della Roma (dopo nove gare) negli ultimi dieci anni e condanna i giallorossi al 13° posto in classifica. «Dobbiamo svegliarci, non possiamo perdere l’uomo su ogni palla inattiva, non succede neanche nei campionati giovanili. Così non andiamo da nessuna parte. Ma mi capite o no?», ha urlato un Luis Enrique rosso di rabbia appena entrato negli spogliatoi dell’Olimpico. E le sue urla sono arrivate anche ai piani alti della dirigenza. L’allenatore sta capendo i suoi sbagli e soprattutto si sta adattando al calcio italiano che è profondamente diverso da quello spagnolo dove ci sono due super squadre, tre quattro club di fascia medio alta e poi tante squadre di livello inferiore. In Italia no. In Italia ci sono esempi come il Siena di Sannino che vola in Serie A e che con una rosa nettamente inferiore viene all’Olimpico e ti mette paura. Nel confronto di oggi a Trigoria i giocatori sono stati richiamati a un maggiore senso di responsabilità.

Non dal punto di vista dell’impegno - quello c’è sempre stato, fin dal primo giorno di raduno a Riscone - quanto piuttosto dal punto di vista della concentrazione e della cattiveria. Questo aspetto, cioè la mancanza di risultati, potrebbe incrinare il rapporto di fiducia - che c’era e c’è ancora - tra Luis Enrique, il suo staff e i giocatori. Alla squadra l’allenatore spagnolo piace. Piacciono le sue idee, la sua sincerità, il suo modo totale di dedicarsi al lavoro. Qualcuno non ne apprezzava l’eccessivo integralismo, aspetto che sta però venendo meno. Infine ci sono le lamentele degli esclusi: Taddei (chiederà la cessione a gennaio) Cicinho e Simplicio, ma anche i giovani Primavera, inizialmente designati come protagonisti di un progetto e oggi rimandati di corsa in cantiere. Tutte le componenti, squadra, tecnico e dirigenti dovranno continuare a lavorare nella stessa direzione per ottenere i risultati sperati già da domenica prossima contro il Novara.

 

LUIS ED I CORRETTIVI –“Il supporto a Luis è totale, io stesso ho detto che avrei legato le mie fortune alle sue, è stata una scelta ponderata, è stata valutata la persona e il calcio che poteva proporre, sostenere lui sarà sostenere me stesso, non ci sono tipi di dubbi che possono maturare. Il supporto della squadra mi piace sottolinearlo è totale, una rosa di 29 giocatori senza coppe, non sono mai registrati nessun tipo di malcontento, è la credibilità che si guadagna con il rispetto dei giocatori” Con queste parole il dg della Roma Franco Baldini ha oggi ribadito la ferma fiducia nei confronti del tecnico. Proprio sulla base di tale sostegno Luis Enrique potrà apportare i correttivi che riterrà più idonei per far tornare la Roma a vincere. Il tecnico asturiano ha cercato di andare avanti per la sua strada, lasciando ai margini alcuni senatori. Ci ha messo la faccia, risultando testardo quando rinunciava a priori pure a chi in passato aveva sempre dato garanzie. E’ stato criticato per questo. Oggi è pentito. Si rimprovera l’errore di essere stato malleabile e di aver accettato i suggerimenti, anche dall’interno, di coinvolgere il maggior numero di giocatori: fin qui 28 utilizzati di quelli attualmente in rosa (29 con Brighi, impiegato in Europa League e ceduto a fine agosto all’Atalanta) e 11 formazioni diverse nelle 11 gare ufficiali.

In pubblico ha sempre difeso tutti. Restando coerente, però: Cassetti in allenamento lo ha provato quasi esclusivamente centrale e Juan lo ha tenuto a lungo fuori dai convocati perché, dicendolo anche apertamente, non lo riteneva pronto. Ora eviterà di perseverare. E ripartirà dai giovani: Rosi e Kjaer, più avanti anche Viviani. Perché il recupero di Cassetti, da terzino, e Juan, titolare nelle ultime due partite all’Olimpico, coincide con la serie negativa. Per Lucho il primo sbaglia soprattutto contro il Milan proprio su quel gol di Nesta che tanto lo ha fatto arrabbiare e contro la Lazio quando è stato espulso Kjaer, il brasiliano contro il Palermo più volte si perde Hernandez e contro il Milan, sul cross di Aquilani per la prima rete, Ibrahimovic. Cali di attenzione e di condizione. Come per Cicinho, da tempo uscito di scena. Pure Taddei non lo convince. Altalenante Simplicio. Dei senatori, Perrotta ancora gli fa comodo, Pizarro può essere un’alternativa. Borriello sa che a gennaio se ne andrà. I dirigenti al momento non hanno in mente di incontrare i giocatori: non vogliono interferire nel lavoro del tecnico. Interverranno solo se un giorno dovessero notare mancanza di impegno. 

 

L’IMPORTANZA DEL CAPITANO - Quattro partite senza Francesco Totti: tre sconfitte e una vittoria per 1-0. Come se non bastassero i 207 gol in serie A, adesso ci si mettono anche questi ultimi numeri a raccontare l’importanza del Capitano. Cambiano gli allenatori, i moduli e i compagni di squadra, ma quello che non cambia mai è il peso specifico di un giocatore come Totti. Anche quando, come quest’anno, ancora non ha segnato. La sua importanza nella squadra è fondamentale. Fa da raccordo tra centrocampo e attacco, tira da fermo, regala assist ai compagni, velocizza il gioco quando serve e lo rallenta tenendo palla quando invece la squadra va in sofferenza. Svaria su tutto il fronte d’attacco anche se ultimamente lo si vede più spesso a centrocampo. E anche lì fa la differenza, perché spesso e volentieri costringe gli avversari al fallo.

Prima di infortunarsi - pur non andando in gol - Totti era stato sempre tra i migliori della squadra di Luis, e probabilmente non è un caso che il gioco della Roma si sia un po’ inceppato quando il capitano giallorosso si è piazzato in tribuna e non in campo. Sta di fatto che Totti sarà assente anche sabato a Novara, dove il terreno sintetico nega qualsiasi possibilità di rivederlo in azione. Del resto, non ha ancora fatto un allenamento vero e non è in condizioni adatte per giocare. Si rivedrà contro il Lecce, dopo la sosta, quasi alla fine di novembre. E pensare che c’era stato qualcuno che non aveva escluso un suo impiego contro la Lazio, lo scorso 16 ottobre.

 

AUGURI GIORGIO ROSSI - Oggi lo storico massaggiatore della Roma compie 81 anni. Giorgio Rossi è un’enciclopedia vivente della storia giallorossa, un patrimonio da preservare e rispettare. Per i giocatori del passato e attuali è un secondo padre, per i più giovani è il nonno buono. Conosce mille segreti dello spogliatoio, ti può raccontare aneddoti all’infinito. Il primo allenatore con il quale ha lavorato è stato Guido Masetti, ed è andato in panchina per la prima volta nella stagione 1961-’62.