Quando Devyne Rensch ha firmato con la Roma, le emozioni hanno avuto il sopravvento. Le lacrime che ha versato non erano legate alle recenti (e forse eccessive) critiche ricevute, ma alla consapevolezza di intraprendere un nuovo capitolo della sua carriera. Non è da tutti, a soli 22 anni, passare dal crescere in un ambiente familiare come quello dell'Ajax a mettersi alla prova in un campionato competitivo e complesso come la Serie A. Eppure, il suo arrivo in giallorosso non è passato inosservato, complici anche le parole dure di Marco van Basten. "Non è un giocatore particolarmente bravo", aveva dichiarato l'ex campione olandese, aggiungendo che il nuovo numero 2 giallorosso "non ha abilità calcistiche" e "sbaglia sempre senza palla". Parole che suonano come una sentenza definitiva, ma che non sembrano aver influenzato mister Ranieri che ha scelto di puntare su di lui fin da subito. E la risposta è stata incoraggiante. Rensch ha offerto una prestazione solida, con numeri che lasciano ben sperare per il suo prossimo futuro con la maglia giallorossa.


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Roma, la prima volta di Rensch: dall’emozione dell’arrivo alla duttilità in campo
La gara di Rensch contro l'Udinese: dalla versatilità all'intelligenza tattica
—La precisione nei passaggi, ad esempio, è stata di quelle che non passano inosservate: un 90% complessivo, che diventa addirittura del 95% nella propria metà campo. Anche nella metà avversaria, un contesto più complesso, ha saputo mantenere un buon 78%. Questo dimostra non solo sicurezza nel gestire il pallone, ma anche la volontà di prendersi qualche rischio per aiutare la squadra a costruire gioco. Ma è soprattutto in fase difensiva che Rensch ha mostrato il suo potenziale. Ha vinto l’80% dei duelli aerei e il 67% di quelli a terra, dimostrando un mix di fisicità e intelligenza tattica. A questo si aggiungono tre intercettazioni e un 75% di contrasti totali vinti, numeri che certificano la sua capacità di leggere le situazioni e altrettanta voglia di intervenire con il tempismo giusto. Ranieri, che nella sua carriera ha sempre dato valore alla solidità difensiva, potrebbe aver trovato in lui un elemento duttile e affidabile. Ed è proprio la versatilità una delle caratteristiche più interessanti dell'olandese, come dichiarato anche da Ghisolfi nel pre-gara. All’Ajax ha dimostrato di sapersi adattare a diversi ruoli, non solo come terzino ma anche come centrale di centrocampo o esterno in moduli più offensivi. La strada per affermarsi è ancora lunga, ma il debutto di Rensch è stato senz'altro un segnale positivo. C’è ancora del lavoro da fare per far emergere completamente le sue qualità offensive, nella prima parte di stagione in Olanda ha riportato un dato particolarmente elevato sia per il numero di cross vincenti (83,3%) che sugli assist attesi, esattamente ciò di cui hanno bisogno le fasce della Roma. Se saprà integrarsi nei meccanismi di squadra e migliorare nelle fasi più avanzate di gioco, potrebbe diventare una risorsa preziosa per Dovbyk e compagni. Le critiche di Van Basten, per quanto pungenti, potrebbero rivelarsi uno stimolo in più. D’altronde, il campo è il giudice supremo, e Rensch ha appena iniziato a raccontare la sua storia in giallorosso.
Valentino Poggio
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