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(ASRomaMembreship – T.Riccardi) Quando un calciatore realizza tre gol in una sola partita è sempre un evento particolare perché non è roba di tutti i giorni.

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(ASRomaMembreship - T.Riccardi)Quando un calciatore realizza tre gol in una sola partita è sempre un evento particolare perché non è roba di tutti i giorni. In inglese si dice “hat-trick”, in italiano “tripletta”, ma il senso non cambia. La tradizione vuole che il protagonista dell’impresa porti a casa il pallone e lo sistemi nella sua bacheca dei ricordi. È stato il caso di Mattia Destro contro il Cagliari: tre reti da attaccante di razza ai rossoblù e la sfera a fine partita custodita gelosamente sotto il braccio. Quella dell’attaccante ascolano, peraltro, è stata la sessantesima tripletta della storia romanista in Serie A.

Già, in Serie A, perché andando a riprendere la storia di tutti i campionati – compreso il Girone A del 1928-1929 e quello di Serie B 1951-1952 – il numero totale sale a 62. La prima tripletta di sempre appartiene a Chini che, nel 1928, stende il Prato e contribuisce al 4- 0 finale (di Volk il quarto sigillo). Si tratta di campionato a doppio girone e non di girone unico. Le prime nel torneo a girone unico risalgono al 1929-1930: a Campo Testaccio la Roma supera 9-0 la Cremonese e stabilisce il risultato record della sua storia. I marcatori di giornata sono Chini, Bernardini, Benatti, Ossoinach e Volk. Gli ultimi due – Ossoinach e Volk – realizzano una tripletta a testa. Per il primo sono le prime e le uniche realizzazioni in giallorosso, mentre per il bomber di Fiume è solo un’altra domenica all’insegna del gol. Al termine della sua esperienza romanista, Volk, ne segnerà 103 in 157 apparizioni. Il suo motto era una sentenza senza appello per i difensori avversari: “Io non penso, io tiro”. E nella maggior parte dei casi prendeva la porta. Saranno 4 le triplette di Volk con la maglia della Roma.

Il calciatore che guida questa particolare graduatoria è Manfredini – attaccante dal ’59 al ’65 – a 9: non a caso i giornali di allora lo ribattezzarono “Mantredini” per via della particolare attitudine a farne tre alla volta spesso e volentieri. Celebre il tris nel Lazio-Roma 0-4 della stagione 1960-1961. Solo in un’occasione una tripletta di un giocatore non ha contribuito a una vittoria della Roma. Parliamo del 4-3 subito in casa del Messina nel 2004: la vena realizzativa di Montella non bastò alla squadra di Voeller per conquistare almeno un punto. Curiosità finale: chi ha segnato almeno due triplette con questa maglia – Volk (4), Guaita (4), Amadei (5), Da Costa (3), Manfredini (9), Pruzzo (2), Balbo (5), Montella (3), Totti (2) – ha legato il suo nome alla storia romanista. Che Destro possa ripetersi al più presto e seguire quelle orme…