(di Luca Parmigiani) Il derby è una partita a se. Ma oltre a essere una partita diverse dalle altre, ogni stracittadina, vinta o persa, lascia ricordi indelebili nella mente dei tifosi. Perché non tutte le vittorie sono uguali,
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-6 al DERBY, dal 3-0 di Mazzone a quello della “manita” (VIDEO)
(di Luca Parmigiani) Il derby è una partita a se. Ma oltre a essere una partita diverse dalle altre, ogni stracittadina, vinta o persa, lascia ricordi indelebili nella mente dei tifosi. Perché non tutte le vittorie sono uguali,
ognuna porta al suo interno un carico di gioia e goduria che ogni volta sembra essere sempre diverso.
Ultimamente la stracittadina ha regalato molte soddisfazioni ai tifosi della Magica e oggi ci piace ricordare un derby che è entrato di diritto nella Storia.
Domenica 27 novembre 1994, Lazio-Roma, il derby che a quei tempi veniva trasmesso addirittura in chiaro sulla Rai (sembrano secoli fa rispetto alle pay tv satellitari che ora hanno una consistente influenza nel mondo del calcio) e tutti i favori del pronostico erano a favore dei biancocelesti.
La Lazio, allora guidata dal boemo Zeman, era in rampa di lancio nelle prime posizioni in classifica mentre la Roma, al cui timone c’era “Er Magara” Carlo Mazzone, non aveva il cosiddetto vento in poppa.
Il risultato invece fu schiacciante, uno 0-3 senza appello, firmato da Balbo, Cappioli e Fonseca, giallorossi che ritornavano a festeggiare un derby vinto (uno scarto così pesante non si verificava da 34 anni), con una scena in particolare che è impressa nella mente di tutti, Mazzone che al fischio finale, da romano e romanista, corre a festeggiare sotto la Sud come un calciatore che ha appena segnato il gol-vittoria.
All’entrata dei giocatori in campo la Curva Sud si esibisce in una coreografia da brividi (la lupa capitolina con lo striscione "C’E’ SOLO L’A.S.ROMA").
La partita prende subito la strada di Trigoria: al 2’ Fonseca si invola sulla fascia destra, rientra sul suo piede preferito, il sinistro, e crossa in mezzo all’area dove tra le tante maglie biancocelesti spunta la testa di Abel Balbo,che incorna alle spalle di Marchegiani, con l’argentino che festeggia la rete sotto la Curva Sud.
I giallorossi sono super concentrati e coprono con determinazione e ferocia tutte le zone del campo; il gol dello 0-2 che arriva al 25’ è una logica conseguenza.
Moriero devasta la fascia destra, triangola con Balbo, e crossa basso in mezzo all’area dove arriva l’accorrente Cappioli, che pone la sfera sotto la traversa. Per Cappioli, romano di nascita, la gioia è doppia.
Ma è nel destino che questo deve essere il derby dei romani e su questa stracittadina deve metterci la sua firma in calce anche il capitano dell’epoca, il Principe Giuseppe Giannini.
Dopo appena sei minuti dal rientro in campo delle due squadre, esattamente al 51’, il Principe vola sulla fascia sinistra e con il suo cross raffinato e calibrato di sinistro raggiunge sul secondo palo Fonseca che a porta vuota di testa non ha problemi a realizzare il gol dello 0-3.
È un tripudio di colori, ovviamente giallorossi, con i laziali annichiliti sul piano del gioco e del risultato; Fonseca addirittura sfiora con un tiro al volo il poker e inizia il countdown per la festa finale.
Festa che come detto prima vede come principale protagonista mister Mazzone che corre sotto la Sud ebro di felicità.
Una vittoria soprattutto sua, una vittoria curata nei minimi particolari come ricorda lo stesso allenatore: “Giornalmente prendevo i ritagli del giornale (dove venivano fatti i paragoni di ruolo tra giocatori biancocelesti e quelli giallorossi, vinti dalla Lazio per 10 a 1, ndr), bussavo allo spogliatoio dei miei giocatori, e dicevo Ragazzi c’è un piccolo regalo per voi. Sapevo l’importanza della partita e io la sentivo. Sapevo che se andavo oltre avrei creato solo dei danni alla mia squadra e allora da buon romanista cercavo di fare un buon autocontrollo di me stesso”.
Molti derby sono nella mente dei nostri ricordi, dal “Ti ho purgato ancora” di Capitan Totti all’autorete di Negro, dalle goleade fino ad arrivare alla “manita” del marzo scorso, ma questo Lazio-Roma 0-3 occuperà per sempre una posizione di primo piano tra tutti i derby giocati.
IL TABELLINO:
LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli (56' Cravero), Di Matteo, Bergodi, Chamot, Rambaudi, Fuser, Boksic (11' Casiraghi), Winter, Signori. A disp.: Orsi, Bacci, Venturin. All. Zeman.
ROMA: Cervone, Aldair (82' S.Benedetti), Lanna, Piacentini, Petruzzi, Carboni, Moriero (67' Annoni), Cappioli, Balbo, Giannini, Fonseca. A disp.: Lorieri, Maini, Totti. All. Mazzone.
Arbitro: Boggi (Salerno).
Marcatori: 2' Balbo, 25' Cappioli, 51' Fonseca.
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