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-4 al DERBY, Ottavio Bianchi: “Spero che sia un derby non all'insegna del nervosismo”

«Non sono in grado di fare pronostici per il derby, ma spero vivamente che sia una gara non all’insegna del nervosismo, visto che spesso si arriva a questa partita in un clima di forte tensione e, a Roma, è una consuetudine». L’ex...

Redazione

«Non sono in grado di fare pronostici per il derby, ma spero vivamente che sia una gara non all'insegna del nervosismo, visto che spesso si arriva a questa partita in un clima di forte tensione e, a Roma, è una consuetudine». L'ex tecnico della Roma, Ottavio Bianchi,

sentito dall'Adnkronos, non si sbilancia in vista della super sfida di domenica tra Roma e Lazio. «Credo che, quest'anno, tra le due società ci siano sostanziali differenze -sottolinea Bianchi-.Da un lato c'è una squadra che ha una società nuova e molto propositiva ma, in campionato, ha un andamento altalenante, la Roma. Dall'altro la Lazio che vive un rapporto di tensione continuo tra società, tifosi e, in ultimo, col tecnico, ma sta conducendo una stagione abbastanza buona». E proprio ai biancocelesti che Bianchi rivolge un monito: «Secondo me quest'anno la Lazio ha sprecato una grossa occasione per lo scudetto. Se vediamo il cammino di Milan e Juve, abbastanza statico -spiega l'ex allenatore- e, ad esempio, l'Udinese che nonostante le numerose cessioni illustri è lì a lottare per il terzo posto, si poteva pensare di lottare per un obiettivo più prestigioso. Nel momento in cui le grandi squadre si assestano, allora sarà davvero dura puntare allo scudetto» Bianchi interviene anche sulle polemiche che si sono scatenate dopo Milan-Juve: «Sono scontri sterili che non fanno bene al calcio -puntualizza l'ex tecnico-. È vero che l'errore è stato grossolano e c'è bisogno dell'avvento della tecnologia o di un arbitro di linea per evitare queste situazioni scomode. Gli interessi sono molteplici e non si può perdere una gara per una svista così evidente». «Allo stesso tempo, però, mi viene da ridere quando a parlare di torti arbitrali siano solo le grandi società. Spesso le squadra considerate di seconda fascia sono vittime di errori, ma nessuno -sottolinea Bianchi- affronta il problema con enfasi, così come avviene per i club maggiori. Questo è un errore: le piccole, infatti, per una svista retrocedono perdendo numerosi soldi e mettendo a rischio il futuro di moltissimi giocatori. Dunque, sono favorevole a tutto ciò che può migliorare il calcio, ma senza alcuna distinzione tra società...».