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-4 al DERBY, Le Curve si colorano (FOTO)

(di Luca Parmigiani) La Curva Sud ha deciso di continuare la sua protesta contro il Governo e il ministro Maroni e in segno di coerenza non esibirà nessuna coreografia in occasione del derby in programma domenica sera all’Olimpico.

Redazione

(di Luca Parmigiani) La Curva Sud ha deciso di continuare la sua protesta contro il Governo e il ministro Maroni e in segno di coerenza non esibirà nessuna coreografia in occasione del derby in programma domenica sera all’Olimpico.

 

Tema dello “scontro” è la tanta vituperata tessera del tifoso e tutte le limitazioni annesse alla libertà del tifoso introdotte da questa tessera.

Il derby è sempre stata una gara unica e affascinante non solo per l’adrenalina del match, non solo per gli sfottò pre e post gara ma anche per lo spettacolo delle due tifoserie che all’entrata in campo dei giocatori mostravano le loro coreografie, primo cenno di carica e di stimolo per la propria squadra.

Ripercorriamo insieme alcune delle coreografie più belle dei ragazzi della Curva Sud esibite durante le stracittadine.

Piena d’amore e densa di significato: due sole parole che esprimono però cosa prova il tifoso giallorosso per la Magica. E’ la coreografia del derby Lazio-Roma 0-2 del 26 febbraio 1984, un’enorme scritta “TI AMO” che campeggia in curva durante la sciarpata con uno striscione di incitamento che accompagna questo messaggio: “Una fede...una volontà…un traguardo…vincere malgrado tutto”.

Passano dieci anni e un’altra immagine rimane scolpita nella nostra mente: è il derby Lazio-Roma 0-3 del 27 novembre 1994, “C’è solo l’A.S.Roma” che fa da cornice a una gigantesca lupa capitolina e che mette in chiaro chi è la vera forza della Capitale. Cartoncini arancio e rossi ai lati completano una coreografia da “brivido”.

La storia della Roma è caratterizzata da un legame e da una continuità con i grandi fasti dell’Impero Romano e ciò viene evidenziato nella coreografia di Roma-Lazio 1-1, gara di ritorno della stagione 1996-97.

È il 4 maggio 1997, e la Sud mostra la propria coreografia con chiari riferimenti alla grande storia dei nostri avi: sotto il tabellone campeggia la scritta “ROMA 753 a.C.” e la grande gigantografia della lupa di Roma è accompagnata con un messaggio rivolto ai giocatori in campo.

“IN HOC NOMINE VINCES”, è la revisione del “In hoc signo vinces” ("Con questo segno vincerai"), che riprende uno dei passaggi più importanti della storia romana, la battaglia tra Costantino I e Massenzio a Ponte Milvio il 28 ottobre del 312 d.C.

Nel derby Roma-Lazio 1-3, stagione 1997-98, i ragazzi della Sud si ispirano invece al tradizionale spirito battagliero che caratterizza ogni stracittadina, legando questo concetto allo stemma del club: il volto del lupo, rigorosamente giallo e rosso, che mostra i suoi denti, è un’immagine metaforica della preda che c’è da azzannare, gli aquilotti biancocelesti.

Il messaggio è chiaro e sintetico: “CO’ GRINTA E CATTIVERIA, SBRANAMOLI”.

All’alba del nuovo millennio, 21 novembre 1999, nel derby che i tifosi ricorderanno come la mezzora più adrenalinica mai vissuta, la Sud impereggia con una coreografia sensazionale, dove sono coinvolti sia la Curva che entrambi i Distinti.

Al centro della Sud c’è un’enorme gladiatore, di chiaro stampo imperiale, a cui fanno da sfondo cartoncini rossi in curva e cartoncini gialli ai distinti.

Lo striscione lascia senza parole: “TU NON VEDRAI NESSUNA COSA AL MONDO MAGGIORE DI ROMA”.

L’anno dello scudetto, stagione 2000-2001, i ragazzi della Sud sono protagonisti in entrambe le stracittadine. All’andata, 17 dicembre 2000, Lazio-Roma 0-1 (con il famoso autogol di Negro), i tifosi tornano a ispirarsi alla storia del grande Impero Romano, così che si alzano dalla curva tutti vessilli riferiti alle famiglie romane, accompagnati dai sempre presenti cartoncini giallo e rossi e da uno striscione: “NEL NOME DI ROMA…S’INNALZANO I VESSILI DELL’IMPERO”.

Spettacolo puro anche nella coreografia del girone di ritorno: nessun rimando al passato, solo voglia di incitare i giocatori in campo nel raggiungere un traguardo storico e ambito, lo scudetto.

Al centro della Curva si alzano tutti cartoncini verdi, che rappresentano immaginariamente un campo da gioco, e vengono fatti volare su questo “campo virtuale” una miriade di palloni.

“PRENDIAMOLI A PALLONATE” è il messaggio rivolto ai beniamini in campo; i Distinti riempiono la coreografia con tre colori disposti in orizzontale, arancio, bianco e rosso.

Si ritorna al latino nella coreografia del derby d’andata stagione 2002-03, Lazio-Roma 2-2; lo scudetto della Lazio strapazzato è la foto che viene esposta con la scritta tanto chiara quanto netta “LAZIO DELENDA EST!”.

Foto, immagini e ricordi ma soprattutto brividi in fondo al cuore: questo rappresentano le coreografie che si spera possano tornare presto a far da cornice in Curva Sud.