“Ringrazio Walter Sabatini è una grande persona ma spero che la Lazio possa vincere il derby”. Sono le parole di Fernando Muslera ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24.
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-2 al DERBU Muslera: “L'avversario più temuto era De Rossi molto più di Totti”
“Ringrazio Walter Sabatini è una grande persona ma spero che la Lazio possa vincere il derby”. Sono le parole di Fernando Muslera ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24.
“Klose è un campione, lo ha sempre dimostrato è importante per la Lazio. Emiliano Alfaro – continua - è un bel giocatore in prospettiva, è uno che non molla mai, mi auguro che possa segnare al derby”.
Il numero uno dell’Uruguay parla poi del suo presente facendo riferimento anche al passato: “Mi manca Roma, sono stato 4 anni alla Lazio. Mi mancano i tifosi biancocelesti ma qui anche si sta bene. Qui i tifosi sono più ‘matti’, il calcio lo sentono in maniera viscerale.
Il mio futuro? Mi piacerebbe tornare a giocare in Italia, anche se qui al Galatasaray sono contento. Volevo restare alla Lazio ma poi le cose non sono andare come pensavo. Nello scambio con Cana la Lazio non ci ha perso, ha guadagnato un grande giocatore. Qui ne parlano tanto bene”. Rivela Muslera.
La settimana del derby è la settimana della “follia”, come spiega Muslera che sottolinea che “per i tifosi della Lazio è l’unica partita da vincere veramente. L’avversario che temevo di più era De Rossi, quando aveva la palla ai piedi ero particolarmente attento. Anche Totti e Pizarro erano temibili”. “Totti? Non ne parlavamo tanto nello spogliatoio. Dentro al campo c’era qualche parola di troppo ma poi dopo la partita le scaramucce finivano. Il mio pre-derby? Si parlava spesso con i tifosi e con i giocatori esperti come Ledesma e Rocchi.
E’una partita speciale, se ne parla tanto ed è bellissima da vivere e da giocare. – continua Muslera durante la trasmissione ‘C’è calcio per te’ - E’ normale che ci siano tensioni al derby, si vive a mille e qualsiasi cosa si dice si interpreta male. Il mio battibecco con Mexes in un derby? Solo una reazione dettata dal nervosismo ma è poi finita lì”.
Muslera ricorda poi due episodi della stracittadina: “Il laser al derby c’è stato ma no, non mi ha dato fastidio. Avevo Ledesma davanti e avevo visto la palla all’ultimo, è questa la verità. Mi ricordo il primo derby che ho giocato vinto 4 a 2, lì feci una parata decisiva su Panucci”. L’estremo difensore del Galatasaray parla anche dei suoi
colleghi: “Marchetti è un grandissimo portiere, ha grande qualità ed è un bravo ragazzo quando sono andato via dalla Lazio sono contento che abbiano preso lui. Sabatini è stato bravo a prendere Stekelenburg, è il secondo portiere al mondo, un campione”. “I miei errori in passato?
Personalmente cerco di non subire le pressioni, capita di sbagliare ma non per questo bisogna buttarsi giù. Sono contento del mio lavoro fatto alla Lazio. Nella partita contro il Milan sbagliai su Ambrosini, era la mia prima partita, venivo dall’Uruguay e quei giocatori li vedevo solamente alla playstation. Ero emozionato”. Conclude Muslera.
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