"Daniele De Rossi, al termine della partita vinta contro il Belgio nel match di esordio dell’Italia agli Europei di Francia, ha parlato in zona mista sulla cessione di Miralem Pjanic: "Pjanic da quando è arrivato a Roma è stato un compagno esemplare e un professionista impeccabile, si allenava anche quando era malato e ha giocato spesso anche con le infiltrazioni. Mi dispiace che sia andato a rinforzare una rivale, ma gli vorrò sempre bene. Pjanic non è una bandiera, le bandiere sono altri, se così sarebbe rimasto a Lione. Il calcio al giorno d’oggi è questo e la Roma comunque resta un bene supremo. Nella sua cessione non c’è stata responsabilità da parte della società, la clausola è stata pagata. Ha detto “Forza Juve“? E cos’altro doveva dire?".
europei 2016
Italia, De Rossi: “Pjanic non era una bandiera, mi dispiace che sia andato a rinforzare una rivale”
Sulla vittoria contro il Belgio: "Parecchi ci hanno sottovalutato e adesso si ricrederanno e ci rispetteranno di più. Con questa testa possiamo fare bene”
Queste tutte le altre dichiarazioni del numero 16 della Roma dopo la gara:
"Pjanic? Spero che non vinca il campionato, gli posso augurare le fortune calcistiche ma a livello umano è una grande perdita e una grande mancanza. Pjanic non è una bandiera, le bandiere sono altre. E’ inutile cercare bandiere dove non ce ne sono. Se Pjanic fosse stato una bandiera sarebbe rimasto ancora a Lione, se Nainggolan era una bandiera stava a Cagliari. Le bandiere sono poche, i tifosi dovrebbero coccolarle sempre quando è giusto coccolarle perché sono rare. Batistuta ad esempio sarebbe rimasto nel 2000 a Firenze, il calcio è così. Avvelenarsi con Pjanic non è giusto ma poi i tifosi fanno quello che gli pare, ma credo che la Roma sia il bene supremo e sopravviveremo anche alla cessione di Pjanic".
"Se mi aspettavo che dalla società lo lasciassero andare via così facilmente? Non posso parlare della società perché non so niente, so quello che leggo sui giornali, ovvero che c’era una clausola, quindi non credo che ci sia stata grande responsabilità loro. Mi aspettavo che Pjanic andasse via perché lo leggevo sui giornali perché quando lo leggi tutti i giorni sui giornali qualcosa di vero c’è. Lui è un giocatore che ha mercato, un giocatore forte, una perdita incredibile. Uno dei giocatori più geniali con cui io abbia mai giocato".
"Nainggolan? Non voglio fare il mercato della Roma né fare le pulci a Radja, però dopo una perdita così importante come quella di Pjanic credo che dovrebbe succedere qualcosa di clamoroso per fare andare via anche Nainggolan. Credo e lo spero più che altro, ma non fatemi fare il mercato della Roma perché io sto qua, sto pensando all’Europeo e non sto neanche chiedendo tanto".
"Il mercato a centrocampo? La Roma farà quello che deve fare. Pjanic l’ha comprato questa società, Nainggolan, Perotti e Strootman idem. Quindi è evidente che i giocatori forti sono capaci di trovarli. Purtroppo per quella che è la nostra dimensione è un po’ più difficile trattenerli anche quando ci sono offerte grosse. Sinceramente non so quello che succederà, non me ne sto occupando".
"Il calcio è così, significa anche lasciare degli amici e degli affetti, lasciare un posto dove stai bene. A Roma si sta bene, però tante altre volte se ne sono andati dei giocatori che hanno fatto i furbi, hanno detto una cosa e ne hanno fatta un’altra. Lui è un ragazzo abbastanza cristallino. La società? Io non so come la società ha gestito la trattativa. Il fatto che un calciatore sia andato a giocare in una squadra che attualmente è più forte… non potete cercate la bandiera in uno che viene dalla Francia, altrimenti sarebbe rimasto al Lione. Come Batitusta nel 2000, fosse stato una bandiera sarebbe rimasto a Firenze. Il calcio è questo, siamo pochi ad essere così. Non ne nascono tante".
La società ha letto in diretta la lettera di Pjanic…
Questo è un altro discorso lungo, ma io non posso mettermi a parlare di tutto quello che succede a Roma, perché ne succedono tante di cose.
E’ stata augurata la morte al figlio di Pjanic…
Queste sono follie, però si tratta di social. Nonostante dia fastidio, devi pesarle queste cose. L’insulto al figlio è una cosa schifosa, ma devi pesarli per quelli che sono.
Queste le dichiarazioni rilasciate alla Rai: “Sono uno dei 23 e lavoro né più o né meno degli altri miei compagni. Non abbiamo fatto niente di clamoroso, dobbiamo rimanere concentrati. Parecchi ci hanno sottovalutato e adesso si ricrederanno e ci rispetteranno di più. Con questa testa possiamo fare bene”
E’ stata una tua rinascita al termine di una stagione poco positiva: “Io non sono mai morto. E’ stata una stagione difficile per colpa degli infortuni. Si è notato forse perché io ne ho avuti pochi in carriera”
Che vi siete detti con Nainggolan?“L’ho salutato ma ci eravamo sentiti già in giornata tramite messaggi al telefono, è un amico questa sera è stato avversario ma è uno dei più forti d’Europa”
DE ROSSI A SKY SPORT
La tua presenza è stata messa in discussione fino all'ultimo...
"Il discorso di esserci o meno era un punto interrogativo, anche se era dato dal fatto che mi sono infortunato 2-3 volte quest'anno".
Ti aspettavi una prestazione del genere?
"Stasera ero stranamente sicuro che uscisse qualcosa del genere nonostante la forza del Belgio. I miei amici a Roma si sono giocati la casa sul Belgio ma ho detto loro di stare attenti perché siamo ben organizzati. Abbiamo fatto un grande lavoro, va riconosciuto alla squadra, non so come andrà a finire ma ci teniamo. Si è formato un gruppo incredibile, sono tutti bravi ragazzi, attaccati a questa avventura come dovrebbe essere sempre in Nazionale. Non c'è nessuna testa che ragiona diversamente dall'obiettivo finale, è piacevole stare con loro. Si sentiva questo trasporto anche prima della partita".
E su Conte...
"La sua è cultura del lavoro, ricerca maniacale del dettaglio e della giocata che può mettere in difficltà l'avversario, ogni volta diverso da quella prima ed è affascinante per noi seguirlo. Non abbiamo fatto ancora niente, in Basile eravamo partiti così ma siamo usciti in maniera indecorosa".
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