Nel gennaio 2010 è stato eletto come peggior personaggio belga dell’anno, insieme all’assassino folle Kim De Gelder, che l’anno prima in una cittadina fiamminga non distante da Bruxelles aveva ucciso a coltellate due bambini e un’operatrice all’interno di un asilo nido. Axel Witsel, 27 anni, origini martinicane, non ha sempre vissuto momenti felicissimi e il 30 agosto 2009, quando ruppe tibia e perone a Marcin Wasilewski dell’Anderlecht, è stato sicuramente il suo punto più basso: 8 giornate di squalifica, una multa dalla federazione belga e minacce di morte tanto feroci e reiterate da giustificare l’assegnazione di una scorta.
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Witsel, addio Zenit: “Dopo l’Europeo me ne vado”. E Spalletti lo conosce bene…
Il centrocampista belga non è più tra gli idoli della tifoseria di San Pietroburgo, il suo contratto scadrà tra un anno e la sua volontà è chiara: "Voglio un campionato più competitivo". Storia e profilo di un possibile successore di Pjanic
DAL PORTOGALLO ALLA GELIDA RUSSIA Nonostante ciò, il centrocampista rimase a Liegi un altro anno, per poi passare al Benfica (13,5 milioni di euro), squadra che gli regalò le prime soddisfazioni europee: doppietta contro il Twente ai preliminari, titolare fisso e approdo ai quarti di finale, dove ci volle il Chelsea per fermare i lusitani. A quel punto in tanti si sono accorti di lui, ma il più veloce e convinto fu Luciano Spalletti, all’epoca sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo e già Campione: 40 milioni sull’unghia (il valore della clausola risolutoria), impacchettato e spedito nella gelida Russia. Con il tecnico di Certaldo si consacra a livello internazionale.
IL DECLINO Nonostante numeri positivi (42 presenze e 6 gol la scorsa stagione), Witsel non gode più di ottima fama in Russia. I tifosi e parte dell’opinione pubblica lo ritengono poco decisivo, oltre che molto costoso: l’ingaggio da 2,5 milioni di euro netti, divenuti 4, che da subito gli garantì lo Zenit fece infuriare addirittura l’ex capitano Igor Denisov, messo fuori rosa e poi ceduto all’Anzhi dopo 12 anni di onorata militanza. Addirittura, come riporta il giornalista Toke Thelaide di RussianFootballNews, il fan club “Landskrona”, uno dei più attivi nella curva dello Zenit, avrebbe pubblicato un manifesto che invita la società a privilegiare gli atleti di nazionalità russa a discapito di quelli di colore.
“VOGLIO ANDAR VIA” Intervistato dal quotidiano DH, il giocatore belga ha espresso chiaramente le sue intenzioni: “Lo Zenit è al corrente della mia volontà – ha detto Witsel - , dopo Euro 2016 vorrei andare in un campionato più competitivo. Ho parlato con tanti club, il mio contratto scade nel 2017 e non si è mai parlato di rinnovo”. Da tempo, ormai, è sul piede di partenza e il club di San Pietroburgo sa che non potrà recuperare l’investimento fatto nel 2012: attualmente il valore del 27enne oscilla tra i 20 e i 25 milioni di euro. “Il club non può pretendere di vendermi a 40 milioni – ha detto Witsel – con un solo anno di contratto”.
IL DOPO PJANIC Nonostante caratteristiche fisiche ben diverse – Witsel è alto 181 cm per 86 kg di peso – il giocatore dello Zenit e della nazionale belga può considerarsi un degno sostituto di Pjanic, qualora il bosniaco dovesse andar via in estate. Bravo nel palleggio, piedi educati, propensione all’assist e una discreta confidenza con il gol che in dieci anni di carriera lo ha portato a realizzarne 43. La concorrenza per il suo cartellino è tosta: Milan e Tottenham da due anni lo seguono, avanzano offerte puntualmente respinte, corteggiano l’entourage. La Juve ci è andata vicina prima di puntare tutto - fallendo - su Draxler. Ma alla Roma ci sono Spalletti e Nainggolan, rispettivamente il suo primo allenatore in Russia e suo compagno di nazionale: i giallorossi rappresentano l’occasione che Axel cerca per tornare ai massimi livelli in un campionato competitivo, avendo anche buone possibilità di giocare la prossima Champions League. Lo Zenit attualmente occupa la quarta posizione in Russian Premier League, l’ultima valida per l’Europa League, con un solo punto di vantaggio sullo Spartak Mosca.
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