La voglia di giocare è tanta, come quella di tornare in fretta al top della condizione. Gini Wijnaldum ha collezionato altri 135 minuti con la maglia della nazionale, tra i 90 nello 0-4 con la Francia e il primo tempo contro Gibilterra. E dal suo ritorno in campo con la Roma, l'11 febbraio a Lecce, l'olandese non ha mai più saltato neanche una partita. In campionato viene da quattro maglie da titolare di fila, nel mezzo anche il ritorno con la Real Sociedad. Uno score di minuti incoraggiante, culminato con il gol - inutile - al Sassuolo - ma il suo futuro in giallorosso resta totalmente in bilico. Wijnaldum è in prestito dal PSG, proprietario del cartellino, con cui ha un contratto fino al 2024. La scorsa estate è arrivato con tanto entusiasmo, il coro dedicato, poi il grave infortunio alla tibia in allenamento e il lunghissimo stop. Sei mesi di calvario in cui la sua assenza si è fatta sentire e che hanno inevitabilmente limitato e condizionato i ragionamenti sul suo futuro da parte dei giallorossi. Al Parc des Princes non ha più spazio, a Roma si è trovato benissimo sia con Mourinho che con i tifosi a riempirlo d'affetto.
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Wijnaldum tra riscatto e addio: la Roma cerca lo sconto, Mourinho può essere decisivo
Ma poi serve il riscontro con i fatti e soprattutto gli accordi. Quello attualmente in vigore prevede un diritto di riscatto per la Roma a 8 milioni di euro, ma i problemi finanziari impongono riflessioni attentissime per ogni singola operazione e le sue conseguenze. La volontà giallorossa resta quella di avere Wijnaldum in rosa anche nella prossima stagione, ma la società non ha intenzione al momento di sborsare gli 8 milioni pattuiti. Per questo Pinto proverà a strappare uno sconto importante al PSG, magari grazie ai buoni uffici col connazionale Campos. Certo, se dovesse restare Mourinho sarebbe tutto più semplice, visto il bel rapporto col ds dei francesi. Che, tra l'altro, nelle ultime indiscrezioni ha portato lo Special One nel mirino proprio di Campos e di Al-Khelaifi come erede di Galtier. Il primo passo della Roma, in ogni caso, sarà quello di trattare col PSG e poi, in caso di esito positivo, fare lo stesso anche con Wijnaldum per quanto riguarda l'ingaggio, che ora è pagato anche dai parigini. Con entrambi, soprattutto col club dell'emiro, la Roma farà leva sui sei mesi di stop vissuti da Gini in questa stagione e una seconda parte chiaramente condizionata dalla forma fisica non ancora al top. Per lo stesso centrocampista, 32 anni, l'eventuale presenza di Mourinho in panchina la prossima stagione sarebbe ovviamente uno stimolo in più a fare quello sforzo che servirebbe a restare nella capitale.
Mercato Roma, il riscatto di Wijnaldum pesa sulle strategie di Pinto a centrocampo
La permanenza o meno di Wijnaldum sarà importantissima anche nelle strategie di mercato della Roma per il centrocampo. Perché se è vero che Matic resterà e Cristante farà ovviamente lo stesso, con tanto di rinnovo, è anche verissimo che alle loro spalle ci sarebbe il vuoto. Camara tornerà all'Olympiacos senza grandi rimpianti, Bove e Tahirovic potrebbero essere sacrificati in nome del bilancio, Pellegrini è ormai stabilmente tornato sulla linea dei trequartisti. Senza neanche contare Darboe, fuori tutto l'anno per l'infortunio al ginocchio e comunque non considerato da Mourinho. Ma a prescindere dalla presenza dello Special One nella prossima stagione, appare più che ovvio che Tiago Pinto dovrà acquistare almeno un altro titolare (e non una riserva), probabilmente due se non resterà Wijnaldum. Un aspetto che complica la missione del gm di conciliare il bisogno di cedere con quello di tenere alto il livello, magari alzarlo per restare competitivi al massimo. Ovvero la condizione necessaria, insieme alla Champions, affinché Mourinho scelga di restare a Trigoria.
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