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Wesley, l’esterno perfetto per Gasperini: ecco come giocherà nella Roma

Federico Liuti
Federico Liuti Collaboratore 
Gasperini lo ha chiesto con insistenza - lo segue dai tempi dell'Atalanta - e il brasiliano ha sempre dato priorità ai giallorossi: un matrimonio che fa già sognare i tifosi

Ci siamo. Dopo settimane di trattative, rumor e un'attesa quasi infinita, stamattina Wesley è finalmente atterrato nella Capitale. L'ex Flamengo si unirà ai giallorossi nei prossimi giorni (prima dovrà risolvere delle questioni burocratiche in Brasile) al termine di un'operazione complessiva da 25 milioni più 5 di bonus. Un investimento significativo per sistemare probabilmente la più grande lacuna dell'organico. Gian Piero Gasperini lo ha chiesto con insistenza - lo segue dai tempi dell'Atalanta - e il brasiliano ha sempre dato priorità alla Roma: un matrimonio che fa già sognare i tifosi giallorossi che lo hanno accolto a Fiumicino alle 6 di mattina.

Qualità e difetti: ecco come giocherà

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Le prerogative dell'esterno (di centrocampo) di Gasperini sono sostanzialmente due: pericolosità offensiva e tanta, tanta corsa. E le caratteristiche di Wesley, mostrate nei suoi anni al Flamengo, sono esattamente quelle. È un terzino solamente sulla carta - mai quando scende in campo - che "ara" letteralmente la corsia di destra e dà un enorme fastidio alla linea difensiva avversaria con inserimenti e qualità nell'1 contro 1. Nella prima parte del campionato brasiliano è stato in top 5 (tra i terzini) per dribbling tentati e riusciti, tocchi in area avversaria, cross, falli subiti e assist.

In Brasile si è fatto notare anche per le sue qualità atletiche oltre che tecniche: ha spesso superato i 12km percorsi in media a partita e ha registrato una velocità massima di 37.2 km/h contro il Botafogo. Un vero e proprio pendolino (soprannome fin troppo caro ai tifosi giallorossi) in grado di garantire ampiezza e pericolosità in una zona di campo che lo scorso anno ha visto perfino Saelemaekers e Soulé per mancanza di alternative - e, più in generale, ha quasi sempre rappresentato il punto debole dell'undici titolare. Gasperini lo sa e ha spinto per averlo perché ritiene che sia l'interprete perfetto sulla corsia di destra per il suo canonico 3-4-2-1. Ha caratteristiche diverse rispetto ad Angeliño (anche se ne condivide l'attitudine nettamente più offensiva): è più alto, più rapido e ama puntare il suo diretto avversario. Può essere pericoloso in più situazioni: andando sul fondo, chiudendo sul secondo palo e arrivando anche a concludere in porta. Ha ancora delle mancanze in difesa, che spesso recupera grazie al suo atletismo, ma da quella parte ci sarà Mancini (o Ghilardi?) a coprirlo e con un po' di "cura Gasp" non dovrebbe essere un problema.

L'esterno perfetto per Gasperini

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Certo, l'investimento è importante, ma è solo l'ultimo colpo di una dirigenza che nell'ultimo anno e mezzo ha iniziato a scommettere di più sul talento, abbassando l'età media della rosa e conseguentemente il monte ingaggi. Due anni fa era stato molto vicino al Barcellona (trasferimento rifiutato dal Flamengo che non voleva cederlo in prestito) e tutt'ora ha grandi margini di miglioramento dato che ha solo 21 anni.

Avrà bisogno di tempo per conoscere l'ambiente, abituarsi alla nostra Serie A (nettamente più tattica del campionato brasiliano) e alle precise richieste di Gasperini - che in lui vede una gemma da custodire e sgrezzare. Una pedina chiave per quello che ha in mente il tecnico piemontese: la Roma ha finalmente il suo esterno destro. Il nuovo Bruno Peres o il nuovo Cafu? Il primo Wesley (sperando che si avvicini comunque più a pendolino).