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Tre stagioni di Sabatini. Da Destro a Nainggolan, le battaglie vinte dal ds contro le big d’Italia

(di Guendalina Galdi) Trenta giocatori portati nella Capitale che hanno indossato la maglia della Roma con più o meno fortuna. Alcune matricole cresciute, altre meteore che non gravitano più nell’orbita giallorossa.

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(di Guendalina Galdi) Trenta giocatori portati nella Capitale che hanno indossato la maglia della Roma con più o meno fortuna. Alcune matricole cresciute, altre meteore che non gravitano più nell'orbita giallorossa. Trenta in tre stagioni, due delle quali trascorse insieme a Franco Baldini, condividendo, non sempre, scelte, scommesse e decisioni di mercato. Questo è il bottino di tre stagioni di Walter Sabatini alla Roma, aggiornato ad oggi. Tra pochissimi giorni si parlerà di trentadue giocatori portati nella Capitale dal direttore sportivo ex Palermo.

Radja Nainggolan e Leandro Paredes si aggiungeranno alla lista non appena la società diramerà i comunicati ufficiali legati alle acquisizioni delle prestazioni sportive del belga e dell'argentino. Mentre si cerca una momentanea sistemazione per Paredes che, extracomunitario, non può essere tesserato dalla Roma, e mentre volge al termine il 'Nainggolan Day', l'attenzione è passata dal 3-0 subìto a Torino agli scenari futuri, tra mercato e prossimi impegni di campo: la Coppa Italia. Sguardo al futuro dunque che passa per questa sessione invernale di calciomercato; finestra 'di riparazione', come se ci fosse una regola non scritta pronta a rivelare che gli acquisti di questo mese non siano destinati a durare.

DA DESTRO A NAINGGOLAN, PASSANDO PER LAMELA, LJAJIC E STROOTMAN -

"Destro ci piace, ha il profilo giusto". Queste parole al miele sono state pronunciate da Giuseppe Marotta, ad bianconero, nell'estate 2012. Mattia Destro infatti è stato il primo'scippo' di Walter Sabatini ai danni della Juventus. L'attaccante di Ascoli Piceno è stato al centro di una telenovela di mercato che ha visto uscire vincitrice la Roma. Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, dove ha vinto due scudetti con Giovanissimi e Allievi, nell'estate 2010 passa al Genoa con la formula del prestito. A fine stagione il club di patron Preziosi lo riscatta e diventa definitivamente un giocatore rossoblù. Ma nel luglio 2011 viene acquisito dal Siena, ancora con la formula del prestito con diritto di riscatto. La stagione 2011/2012 è quella della consacrazione; con la maglia bianconera gioca 30 partite segnando 12 reti. Le big di Serie A sono molto interessate a questo talento classe '91. Il Genoa, dal canto suo, prova a strappare al Siena l'altra metà del cartellino offrendo ai bianconeri 4,5 milioni più metà Cofie più metà Polenta e il rinnovo di Bolzoni. Il Siena rifiuta, ed è saltato tutto.

Juve, Inter e Roma hanno fiutato l'affare. Marotta si fa portavoce dell'interesse bianconero, l'Inter punta su un ritorno alle origini e sui buoni rapporti con Preziosi, la Roma per un po' resta alla finestra. Ma la situazione è complessa perchè a decidere del futuro di Destro non è solo Preziosi che comunque tuona "Non andrà dove io non voglio", ma anche Mezzaroma (il Siena infatti detiene l'altra metà del suo cartellino). Scongiurato il pericolo buste, per cederlo però c'è bisogno del 'sì' di entrambe le parti. Un incontro di fine giugno Moratti-Preziosi-Branca-Ausilio-Capozucca, in realtà nato per definire le comproprietà di Kucka e Longo, è servito ai nerazzurri per ribadire l'interesse nei confronti di Destro. Ma non è servito. Dopo circa un altro mese di trattative, tira-e-molla e contropartite tecniche accettate insieme al corrispettivo economico che ha messo tutti d'accordo, in data 30 luglio 2012, la As Roma dirama il comunicato dell'acquisizione del calciatore Mattia Destro. Per lui un quinquennale, con scadenza al 30 giugno 2017. Bruciate Juventus e Inter, Destro è della Roma.

Capitolo secondo: Erik Lamela. Ai più sconosciuto nell'estate 2011, ha infiammato il calciomercato italiano, come spesso accade con giovani talenti albicelesti. Classe 1992 in forza al River Plate club 'bene' di Buenos Aires che però in quella stagione ha visto il tracollo. Per la prima volta nella sua storia retrocede nella serie cadetta. Disordini, tifosi arrabbiati, gioielli di casa venduti per poter avere una base economica dalla quale ripartire. Uno di quei gioielli è stato Lamela. Il suo valore, prima del baratro, si aggirava intorno ai 20 milioni; è poi precipitato, quasi dimezzato. Drizzate le antenne, alcuni club italiani hanno iniziato a corteggiare 'El Coco'. A fine giugno 2011 però già si iniziava a parlare di un duello Inter-Roma. Moratti voleva un giovane da coltivare. Ecco Lamela. Ma non solo. Sui taccuini delle due squadre compare anche Ricky Alvarez. Stessa età di Lamela, argentino anche lui ma proveniente dal Velez. La situazione diventa: Alvarez e Lamela, uno all'Inter l'altro alla Roma, anche se il club giallorosso non è mai andato seriamente sul primo. Certo non potevano essere presi tutti e due dalla stessa squadra, uno esclude l'altro. Un po' come: o Nainggolan o Parolo. Ma Moratti poi devia, per Alvarez offerti 12 milioni dall'Inter, due più dell'Arsenal la principale concorrente. E fu così che Alvarez diventò nerazzurro. Intanto Lamela continuava a far gola a mezza Serie A. "Confermo che piace alla Lazio". Ha dichiarato Jose Lamela, padre di Erik. Dunque non è una sorpresa se ora, ad un passo dal divorzio dal Tottenham, sia tornato a farsi vivo il club di Lotito. "Erik è molto forte, su di lui ci sono alcune società, tra cui naturalmente c'è anche il Napoli. De Laurentiis ha parlato più volte di lui". Queste parole invece sono di Davide Lippi. In un'intervista di mezza estate aveva rivelato questo piccolo retroscena. Allora il Napoli era allenato da Walter Mazzarri, ora tecnico dell'Inter. Giusto, quindi, che ora Lamela graviti anche nell'orbita di interesse nerazzurra. Tutto torna. Allora le trattative si conclusero ad agosto. Il 6 agosto 2011 la società pubblica il comunicato che ufficializza l'acquisto di Erik Lamela da parte della Roma. Sabatini batte Inter, Napoli e Lazio.

Torniamo alla stagione in corso. Si è aperta con l'amaro epilogo di quella precedente. Tra il 26 maggio e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra Franco Baldini e la As Roma sono trascorsi appena 10 giorni. Attraverso la nota ufficiale, il club sottolinea che "le operazioni calcistiche restano affidate al direttore sportivo Walter Sabatini che riporterà direttamente al CEO Italo Zanzi". Pieni poteri dunque ad un uomo solo. Niente più confronti, niente più unione di intenti con un'altra persona. Da allora tutti gli acquisti, come le cessioni certo, sono merito (o colpa) di Sabatini. Come sempre tiene a precisare, le decisione non vengono prese esclusivamente da lui. Viene seguito un progetto tecnico basato sulle necessità dell'allenatore che collabora in armonia con il ds.

Comunque questa nuova era di Sabatini con pieni poteri è iniziata con il colpo Rudi Garcia, datato 12 giugno. Il quarto tecnico dell'era americana, il primo in quanto a rendimento. E non era uno sconosciuto, ma gli anni prima alla fine le scelte sono ricadute altrove. Ora i calciatori. In ordine cronologico, sono arrivati a Roma nell'estate 2013: Tin Jedvaj, Medhi Amine Benatia El Mouttaqui, Lukasz Skorupski, Kevin Strootman, Morgan De Sanctis, Douglas Sisenado Maicon, Gervais Yao Kouassi 'Gervinho' e Adem Ljajic. Tutti targati Sabatini, l'ivoriano richiesto dall'allenatore che al Lille lo fece esplodere. Spazzata via la diffidenza, la riuscita di quest'ultimo è obiettivamente di gran lunga migliore rispetto agli altri 'pupilli' voluti a Roma da Luis Enrique prima (Josè Angel) e Zdenek Zeman poi (Tachtsidis e Goicoechea).

Concentrandosi su Strootman e Ljajic, si notano anche in questi casi le abilità del ds giallorosso. L'olandese è stato accolto a Roma come il più grande dei campioni. Bagno di folla a Fiumicino al suo arrivo, gioia sui social. Per lui non c'è stata alcuna 'lotta' con altri club italiani ma a dare ulteriore risalto a questa operazione è stato Adriano Galliani. L'amministratore delegato rossonero ha commentato così il passaggio di Strootman in giallorosso: "Si tratta di un giocatore veramente forte, lo seguivamo da tempo ma non abbiamo 20 milioni".

Per ultimo, a campionato già iniziato, è poi approdato a Roma Adem Ljajic. Il serbo non avendo trovato l'accordo con la Fiorentina per il rinnovo cercava una sistemazione alternativa. E si rinnova il duello col Milan. Nei giorni in cui le trattative con Della Valle e Pradè si facevano sempre più calde, Ljajic era dato per vicinissimo al club rossonero. Il 27 agosto si è consumata una maratona che ha visto l'attaccante ormai ex viola riunirsi per l'ultima volta negli uffici della Fiorentina insieme al patron, al ds e al suo procuratore. L'incontro è durato diverse ore e nel tardo pomeriggio è arrivata la fumata bianca. Ljajic è un giocatore della Roma. Battuta la concorrenza del Milan, il giocatore ha scelto Roma. Un Milan con poco feeling si è arreso al progetto giallorosso.

Infine si giunge al presente. Oggi due nuovi giocatori hanno varcato i cancelli del centro tecnico Fulvio Bernardini. Paredes e Nainggolan sono sbarcati a Roma e poi trasportati a Trigoria. Il primo ha assistito ad una parte dell'allenamento pomeridiano, il secondo ha effettuato le visite mediche di rito nel campus biomedico. Il centrocampista belga e il trequartista argentino sono i più recenti colpi di Sabatini che ha avuto il grande merito di soffiare Nainggolan alla Juventus e, ancora una volta, al Milan. Con la collaborazione del ds del Cagliari è riuscito a ricucire il rapporto tra Roma e Cellino, il presidente rossoblù a cui spetta sempre l'ultima e definitiva parola su ogni trattativa in entrata e soprattutto in uscita. Come la goccia che scava la roccia, come un predatore perseverante che mantiene nel mirino la preda prescelta ed aspetta il momento giusto per colpire e raccogliere il massimo dalle fatiche spese, Sabatini ha aggiunto un altro tassello, un altro nome (anzi coppia di nomi) alla già nutrita lista di 'colpacci' iniziata alla Lazio con i vari Behrami, Muslera, Lichtsteiner e proseguita a Palermo dove ha portato Abel Hernandez, Ilicic, Munoz e Javier Pastore tra gli altri. Maurizio Zamparini, dal capoluogo siciliano, ha sintetizzato così l'avvento nel suo club dell'attuale direttore sportivo giallorosso: "Il vero acquisto che ho fatto della campagna scorsa è stato Walter Sabatini, che è una persona formidabile e perbene".

Allora un dubbio sorge. Che sia proprio Walter Sabatini il miglior acquisto di questa Roma a stelle e strisce?