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Schick, il giocatore senza ruolo ancora in semifinale. Con lui la Roma vuole monetizzare

L'attaccante ceco nuovamente al top in Champions con il Lipsia. Nagelsmann vorrebbe tenerlo, a Trigoria vogliono monetizzare

Redazione

Patrik Schick, 24 anni, talento da vendere ma poco animus pugnandi, è appena approdato alla seconda semifinale di Champions League in carriera. La prima con la Roma, la seconda con il Lipsia. Da lupetto giallorosso a toro rosso, scrive Enrico Sisti su Repubblica.it. Un primato personale di tutto rispetto, al netto di quanto possa il giovanotto ceco aver realmente contribuito alla realizzazione dei due eventi. Patrik ha una particolarità: se gioca o non gioca fa notizia quasi allo stesso modo.

È uno splendido giocatore offensivo: senza ruolo però. Quando cresci e scopri di saper fare quasi tutto, la prima cosa da fare, per un aspirante "crac", è selezionare. Più si sale, di livello, e più diventa indispensabile la specializzazione. Poi magari resti capace di giocare a destra, a sinistra, al centro, da punta, da esterno, da trequartista. Ma la tua strada, lentamente, deve metterti nella condizione di poter dire: preferisco giocare qui, dove che sia. Schick questo non l'ha fatto. E non l'hanno aiutato. Tre anni fa, alla fine di agosto del 2017, passava alla Roma per una cifra record: i 42 milioni di euro complessivi dell'affare tra Roma e Sampdoria superavano infatti i 70 miliardi di lire spesi da Sensi per Batistuta. La piccola differenza è che Batistuta ha fatto vincere lo scudetto, Schick decisamente no. Alla fine della Champions, del resto, tornerà a Roma perché un accordo con il Lipsia, che non ha nessuna intenzione di pagare 25 milioni di euro, sembra la cosa più distante dopo Alpha Centauri.

La Roma intende monetizzare e aspetta che prendano consistenza gli interessamenti di alcune squadre, alcune tedesche, come l'Hertha Berlino o il Leverkusen, altre italiane, come il Torino.