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Sabatini e la bocciatura quasi totale di due anni di acquisti

(di Mirko Porcari) – Rivoluzione e fallimento. A certificare il biennio nero della Roma ci sono anche i dati relativi alla media voto ottenuta dai tanti calciatori approdati nella Capitale dall’inizio dell’era statunitense:

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(di Mirko Porcari) - Rivoluzione e fallimento. A certificare il biennio nero della Roma ci sono anche i dati relativi alla media voto ottenuta dai tanti calciatori approdati nella Capitale dall'inizio dell'era statunitense: l'analisi prende in considerazione le valutazioni apparse su ?La Gazzettadello Sport? e sul ?Corriere dello Sport? negli ultimi due anni e si sofferma sulle statistiche riguardanti i giocatori acquistati dalla societ? giallorossa ed il loro apporto alla stagione di Serie A. Quello che emerge ? una bocciatura quasi totale, con voti che abbracciano raramente la sufficienza, a riprova di una delusione calcistica senza soluzione di continuit?.

La prima estate di Walter Sabatini ha visto una rivoluzione senza precedenti dalle parti di Trigoria: via gente come Vucinic, Menez e Borriello, dentro 11 giocatori nuovi per provare a costruire un corso vincente. La scelta, con il ?senno di poi? si ? rivelata tutt'altro che felice: sotto la guida di Luis Enrique in pochi hanno impressionato, gettando le basi per il grosso punto interrogativo che veleggia attualmente sulla Roma.

PORTIERI

L'arrivo di Marteen Stekelenburg dall'Ajax (6,325 milioni di Euro) era stato salutato come la mossa definitiva per risolvere uno dei problemi ancestrali in casa giallorossa: ecco un portiere di sicuro affidamento, pilastro della nazionale olandese e pezzo pregiato del mercato europeo. Il campo, per?, ha raccontato una storia fatta di molte ombre e pochissime luci: nel 2011/2012 la sua media voto ? stata di 6,02, con 29 presenze e 40 gol subiti; peggio ancora nel corso di questa stagione, quando Stek ? stato chiamato in causa 19 volte (30 le reti subit), raccogliendo una media di 5,89.

Sorvolando su Tomas Svedkauskas, arrivato dal Suduva per 0,5 milioni di Euro, la sorpresa annuale tra i pali ? quella di Mauro Goicoechea: sbarcato a Trigoria tra i mugugni dei compagni di reparto (ricordate Stek che chiedeva lumi alla dirigenza su un acquisto da lui ritenuto inutile), ha conquistato la fiducia di Zeman a partire dalla sfortunata trasferta di Parma. I 100 mila euro con cui il Danubio lo ha prestato alla Roma hanno fruttato una media voto di 5,77 per le 19 apparizioni (24 gol subiti) in prima squadra, compattando il pubblico giallorosso sull'inaffidabilit? di un portiere con grossi limiti tecnici.

DIFENSORI

L'avvento contemporaneo di Walter Sabatini e Luis Enrique ha fatto registrare un incredibile viavai in casa giallorossa: la difesa ? stato uno dei reparti maggiormente modificato rispetto al passato, con innesti pi? o meno conosciuti con lo scopo di aprire un ciclo vincente sul progetto ?tipo Barcellona?.

Jos? Angel, strappato (forse una leggenda metropolitana?) alla concorrenza del Barcellona (poi indirizzato su Jordi Alba...), ha portato nelle casse dello Sporting Gijon 4,5 milioni di Euro: contratto quinquennale per il giovane terzino, belle speranze disilluse da un campionato inguardabile, certificato da una media voto di 5,46 su 26 presenze.

La retroguardia colabrodo dell'anno scorso ha regalato voti piuttosto bassi ai nuovi arrivi romanisti: Simon Kjaer, prestato dal Wolfsburg per 3 milioni, ha viaggiato su una media di 5,66 per 22 apparizioni; Gabriel Heinze (svincolato dall'Olympique Marsiglia), elemento di esperienza nella giovane comitiva romanista, ha ottenuto 5,88 per 28 partite ma non la riconferma per la stagione appena conclusa.

C'? Zeman, via tutti: la partenza del 2012/2013 vede una difesa rivoluzionata per il secondo anno di seguito: Jos? Angel in prestito, Juan in Brasile, Heinze a cercare fortuna altrove, gli acquisti giallorossi si concentrano sulla zona arretrata.

Arrivano molti brasiliani, a riprova di un feeling mai sopito con il popolo romanista: Castan (5 milioni) e Marquinhos (1,5 milioni per il prestito) puntellano i ruoli centrali, la media voto parla rispettivamente di 5,82 (30 presenze ed un gol) ed una sufficienza piena (6,02 su 26 presenze); Dod? (svincolato dal Corinthians), oggetto misterioso per gran parte dell'anno, assaggia con parsimonia il campo lasciando solo intravedere le grandi potenzialit? sciorinate da Sabatini: 11 presenze e media voto di 5,27 in attesa di una crescita definitiva. Anche Ivan Piris (1 milione dal Deportivo Maldonado) ha terminato il campionato con un grande punto interrogativo: in crescendo con Zeman, meno apprezzato da Andreazzoli, il suo bottino ? di 29 presenze con 5,6 di media voto.

L'acquisto di Federico Balzaretti era stato salutato come una svolta decisiva per la fascia sinistra: nel giro della Nazionale italiana, reduce da ottimi campionati con il Palermo, i 4,5 milioni di Euro versati nelle casse dei siciliani promettevano di sistemare una volta per tutte le corsie esterne. Il mistero che lega l'involuzione tecnica e tattica del terzino ? di difficile interpretazione: poca sostanza e molti errori, i giornali ne hanno sancito il fallimento con una media voto di 5,65 in 24 gettoni.

Buon impatto per Vasilis Torosidis: il greco, arrivato a gennaio dall'Olympiacos per 0,5 milioni, ha collezionato 11 presenze, 1 gol ed una media di 5,77.

CENTROCAMPISTI

Miralem Pjanic ? il fiore all'occhiello del 2011/2012: 11 milioni di Euro al Lione, un acquisto last minute per puntellare la mediana giallorossa. La prima stagione naufraga nel marasma generale, una media voto di 5,93 nelle 30 presenze in campionato, condite da 3 gol. Con Zeman prima ed Andreazzoli poi, l'altalena del bosniaco continua per tutto il secondo anno: da esterno di attacco fa vedere le cose migliori ma la difficolt? nel trovargli una collocazione ben definita ? forse il limite pi? grande per un talento indiscusso. A fine 2012/2013 Pjanic ? uno dei pochi che si garantisce la sufficienza (6 pieno con 3 gol in 25 presenze), un punto a suo favore per ripartire al meglio nel prossimo campionato.

L'arrivo di Fernando Gago aveva regalato ai tifosi un pezzo di Real Madrid: il prestito a 0,5 milioni di Euro suonava come un vero e proprio affare per la nuova dirigenza romanista ma la mancata riconferma ha lasciato intendere una soddisfazione non grandissima per le prestazioni dell'argentino che ha chiuso il 2011/2012 con una media voto di 5,90 in 30 presenze (ed un gol contro il Lecce).

Un altro calciatore che ha fatto da trait d' union tra le due stagioni ? stato Marquinho (prestito e poi riscatto a 3,5 milioni di Euro): arrivato a gennaio del 2012, il brasiliano ha colpito subito per l'adattabilit? in diversi ruoli del campo. I primi sei mesi di Roma si sono chiusi con una media voto di 5,93 e 3 gol in 14 partite; il secondo anno ha fatto registrare alti e bassi nel rapporto con la societ? giallorossa: nel mercato invernale sembrava vicinissimo al ritorno in patria, al Gremio, ma l'avvento di Andreazzoli ne ha bloccato la cessione. Ritornato tra i titolarissimi, l'ex Fluminense ha collezionato in tutto 23 presenze, 4 gol ed una media di 5,93.

L'americano Michael Bradley, arrivato a Roma con il soprannome di ?marine?, ha portato polmoni e sostanza al centrocampo: nonostante la stagione non proprio esaltante della squadra, l'ex Chievo (3,75 milioni ai clivensi) si ? guadagnato la sufficienza (6) nelle 28 presenze (1 gol) da titolare.

Anche per Alessandro Florenzi (1,25 milioni per il riscatto dal Crotone) il primo anno di Roma si ? rivelato positivo: nella prima parte dell'anno ha conosciuto gol e fiducia, giocando da titolare tantissime gare, una continuit? che gli ? valsa la convocazione nella nazionale maggiore ed un ingresso repentino nei cuori dei tifosi romanisti. Il bilancio ? 6,12, 33 presenze e 3 gol.

Su Panagiotis Tachtsidis (2,5 milioni al Genoa per la compropriet?) ? pesato il dualismo con Daniele De Rossi: al primo anno di Serie A, Zeman ha provato ad affidargli le chiavi di una delle mediane pi? complicate del campionato, costringendolo spesso a brutte figure figlie della poca esperienza ad altissimi livelli. Ai mugugni dei tifosi ? seguita una progressiva scomparsa dalla prima squadra: le 19 apparizioni (1 gol) sono quasi tutte con il boemo, la media di 5,66 disegna perfettamente una stagione assolutamente negativa.

ATTACCANTI

Croce e delizia della campagna acquisti, Pablo Osvaldo era arrivato nella Capitale sognando di? oemulare Gabriel Batistuta: strappato all'Espanyol per 15 milioni di Euro (pi? 2 di bonus), per Luis Enrique doveva sostituire Mirko Vucinic nel cuore dell'attacco giallorosso. 11 reti nel primo campionato di Serie A, doppia cifra raggiunta in 26 presenze con una media voto di 5,85; meglio nella seconda stagione, sotto la guida di Zeman l'italoargentino ha raggiunto la piena sufficienza (6,1) in 29 presenze, condite da un bottino di 14 gol.

Il talento di Erik Lamela aveva monopolizzato le pagine dei quotidiani nella prima estate americana: lui il colpo ad effetto di Walter Sabatini, sicuro di aver preso un crack dall'avvenire dorato. L'investimento ? corposo (15 milioni pi? 2 di bonus al River Plate) e la classe si intravede da subito: ?tocco di suola? e giocate che esaltano i tifosi, per il ?Coco? il primo anno si chiude con 4 gol in 27 presenze ed una media voto di 5,93. Con Zeman l'evoluzione ? continua: l'argentino vede molto di pi? la porta (15 gol), diventando anche uomo gol e guadagnando la sufficienza (6,02) nelle 33 presenze nella Seria A appena conclusa.

Tralasciando l'infatuazione passeggera per Nico Lopez ( 2 presenze, 1 gol ed una media del 6 a fronte della spesa di 1 milione affrontata per prenderlo dal Nacional di Montevideo) e l'abbaglio in puro stile spagnolo per Bojan (prestito dal Bar?a, 29 presenze, 7 gol ed una media del 5,79), l'attenzione si sposta su Mattia Destro: la telenovela della scorsa estate ha portato il giovane attaccante in giallorosso per una cifra di 11,5 milioni di Euro, l'anno alla Roma non ? riuscito per? a convincere tutta la tifoseria della bont? tecnica del bomber. Di lui si ricordano pi? i gol di Coppa Italia ma anche in campionato ? riuscito ad andare in rete 6 volte, timbrando il cartellino in 18 partite con una media voto di 5,69, ben al di sotto di una confortante sufficienza.