Rovente, come il clima che sta appassendo una città allo stremo. Appena nomini Nicolò Zaniolo le temperature salgono. C’è chi accusa la società, chi sminuisce la partenza, chi non ci crede e insulta i giornalisti e chi non vede l’ora che la telenovela finisca. La cronaca sembra chiara. La Roma aspetta l’offerta giusta dalla Juventus che dal canto suo fa sapere al giocatore che è già pronto il suo armadietto. Questione di giorni, forse di ore. Si studia la formula definitiva: solo cash (sui 50 milioni rateizzati) o l’inserimento di Zakaria che non dispiace a Mourinho. Tra oggi e giovedì potrebbe arrivare la fumata bianca (o nera a seconda da come la si pensi). Oggi si è consumata una giornata amara, per tutti. Poco più di un mese dopo i folli festeggiamenti al Colosseo per la Conference la faccia di Zaniolo era decisamente diversa. E l’umore dei tifosi pure.
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Roma-Zaniolo, il giorno più amaro: l’addio sembra inevitabile
Accompagnato dal padre ha evitato di fermarsi all’entrata scatenando altre polemiche. Dentro Trigoria ha salutato il personale, ma l'aria non era quella che contraddistingue l'inizio di una nuova avventura. All’uscita ha cambiato idea, ma non ha cambiato faccia. E’ rimasto impassibile di fronte a chi gli chiedeva di restare. Non poteva fare altro. Potevano forse fare di più la Roma e Zaniolo per venirsi incontro. In questa storia, infatti, non sembra esserci qualcuno che stia spingendo per restare insieme. La Roma non ha offerto una proposta di rinnovo e il giocatore in queste settimane ha lanciato più di un messaggio alla Juve. Lo schianto era inevitabile. I cocci li raccoglierà Mourinho che attende ora un sostituto all’altezza e quel colpo promesso da tempo. Si parla molto di Guedes e Berardi, ma non basterebbero. Forse anche Pinto lo sa.
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