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Roma-Wijnaldum: il matrimonio può celebrarsi in Israele. Ecco le formule

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Il 30 la Roma sarà ad Haifa, il 31 il Psg a Tel Aviv. E dal 1° agosto si eviterebbe la ricca mensilità di luglio

Francesco Balzani

Roma, Parigi e Israele sullo sfondo. Il futuro di Georginio Wijnaldum vivrà uno snodo decisivo entro il fine settimana. Quando i giallorossi voleranno ad Haifa per l’amichevole col Tottenham. In quelle ore anche il Psg sarà in Terra Santa dalle parti di Tel Aviv per la Supercoppa con il Nantes. Di sicuro il centrocampista non sarà convocato da Galtier, la speranza è di vederlo nella lista di Mourinho. O comunque sull’aereo dei Friedkin. Un giorno la Supercoppa di Francia sarà primo agosto, il giorno buono per ufficializzare Wijnaldum ed evitare la pesante mensilità di luglio. Insomma l’incrocio sembra perfetto anche se il giocatore comincia a manifestare segnali di impazienza.

Prestito o titolo definitivo

Cosa manca? La formula con la quale l’olandese dovrebbe passare alla Roma. Nelle ultime ore prende piede, infatti, anche l’ipotesi di un passaggio a titolo definitivo a un prezzo basso: meno di 10 milioni. A quel punto la Roma potrebbe sfruttare il Decreto Crescita e attutire di molto lo stipendio di Wijnaldum che potrebbe comunque rinunciare a qualcosa. E’ la formula che accontenta soprattutto il Psg chiamato a sfoltire necessariamente la rosa e il monte ingaggi. La Roma ci riflette e fino a oggi ha sempre preferito la formula del prestito con diritto di riscatto sui 12-14 milioni e metà stipendio (o anche più) da 8,7 milioni pagato dal club francese. L’intento è quello di arrivare alla fumata bianca proprio ad Israele. E il giocatore? Non vede l’ora di raggiungere Mourinho e avrebbe rifiutato in queste ore anche la proposta dell’Everton