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Roma e il fascino del falso nove: da Zaniolo a Pedro l’attacco torna light

LaPresse

Spalletti ha reso Totti l'attaccante più prolifico d'Europa nel 2006 spostandolo in quel ruolo, ora Fonseca pensa al 22 per dare sostegno a Dzeko

Francesco Balzani

Falso nueve, anzi falso nove perché in fondo quel ruolo è (ri)nato proprio da queste parti quando Luciano Spalletti si inventò un Francesco Totti atipica punta centrale nel 2006. Fu un successo incredibile che portò lo storico capitano a vincere la Scarpa d’Oro l’anno successivo per non parlare dell’esplosione del modello Barcellona-Messi in Spagna. Oggi quel ruolo atipico è ricoperto da molti attaccanti e a volte serve per sopperire alla mancanza di un bomber di razza vero e proprio, a un vero numero 9. La Roma di Fonseca quel giocatore ce l’ha e si chiama Edin Dzeko anche se le caratteristiche del bosniaco si avvicinano molto a quelle del falso nueve. Il portoghese sta però studiando un attacco diverso in alternativa proprio a Dzeko che non potrà giocare 12 partite in un mese qualora dovesse riprendere il campionato e a Kalinic che rappresenta sempre un'incognita. Ma anche per il futuro viste le difficoltà di reperire un vero nove alla Lukaku sul mercato.

ZANIOLO, UN FUTURO DA FALSO NOVE?

Oggi a Trigoria riprendono gli allenamenti di gruppo ed è verosimile che questa variabile tattica sarà provata già nelle prime sedute tattiche. Il giocatore che meglio sposa le caratteristiche del falso nove fisico con abilità di inserimento e tiro è sicuramente Nicolò Zaniolo che non a caso è stato impiegato in quel ruolo il 6 dicembre scorso a San Siro contro l’Inter a causa della contemporanea indisponibilità di Dzeko e Kalinic. Non andò benissimo, ma era solo la seconda volta di Nicolò che per caratteristiche ricorda molto il Totti del 2006 e che giocò in quella posizione pure con Di Francesco nel 2018 nel 3-2 casalingo contro il Genoa. Anche Sarri lo avrebbe visto (e lo vede ancora) bene in quel ruolo nella Juve. Pure Diego Perotti, nella seconda avventura romanista di Spalletti, fu spesso impiegato come punta centrale atipica. Peccato che entrambi sono ancora convalescenti. Al momento quindi le prove tattiche di gruppo potrebbero essere sostenute da Mkhitaryan o Carles Perez.

UN MERCATO DA FALSO NOVE

L’identikit dell’attaccante cercato in queste settimane dalla Roma risponde in effetti alle caratteristiche del falso nove. Atipico è il lavoro di Pedro, in uscita a parametro zero dal Chelsea. Lo spagnolo ha imparato quei movimenti nel Barcellona di Guardiola dove agiva prevalentemente sulle fasce interscambiandosi però spesso con Messi al centro dell’attacco. Un lavoro che in Catalogna spiegano sin da bambini e che conosce quindi anche Carles Perez. Anche Moise Kean nella Juventus di Allegri ha giocato da punta centrale al fianco di Bernardeschi ottenendo i migliori risultati nella sua giovane e già travagliata carriera.

DOVE NASCE IL FALSO NUEVE?

Se ne parla spesso, e tutti lo attribuiscono al Barça di Guardiola che di sicuro col falso nueve ha vinto più di tutti nella storia. Ma fu Luciano Spalletti a riportare alla ribalta questo modo di intendere la punta centrale tradizionale quando si inventò Francesco Totti al centro del suo 4-2-3-1 facendo storcere inizialmente la bocca a tanti. Ma dove nasce il falso 9? Dopo la Seconda guerra mondiale, in Ungheria, Márton Bukovi diede vita alla sua innovazione tattica dopo aver perso il suo centravanti titolare Norbert Höfling, trasferitosi alla Lazio e inventandosi la mezzapunta Peter Palotas, brevilineo con grande tecnica e innata visione di gioco e perfetti tempi di inserimento. Resta negli annali anche la mossa tattica di Gustav Sebes, allenatore della nazionale ungherese che grazie a questa mossa tattica applicata con costanza nei due anni successivi, permise di portare la sua nazionale fino alla finale mondiale del 1954, persa contro la Germania dell’Ovest. Palotas e Hidegkuti negli anni '50, Messi e Fabregas in Liga e nella nazionale spagnola, Rooney nella gestione Ferguson, Totti nella prima Roma di Spalletti e in quella più recente di Rudi Garcia, il calcio di Vincenzo Montella a Firenze: sono questi i più efficaci e vincenti esempi di falso 9 nel panorama mondiale. Zaniolo sarà il prossimo?