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Roma, nodo attaccante. Beto, Arnautovic e la grana Shomurodov: gli ostacoli di Ghisolfi

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Il mercato delle punte per i giallorossi si fa complicato tra la presenza dell'uzbeko, i pochi nomi a disposizione e i costi alti di alcuni obiettivi
Francesco Iucca
Francesco Iucca Collaboratore 

Risolta la questione terzino e quella del cambio in porta, con Rensch e Gollini che saranno i primi due acquisti di gennaio, la Roma dovrà inevitabilmente tuffarsi anima e corpo alla ricerca di un attaccante. Un vice-Dovbyk, uno affidabile e pronto per l'immediato che accetti comunque di partire come riserva. Impresa non così semplice, visto che chi si muove in questa finestra di mercato è proprio per trovare più spazio. Per questo di nomi, al momento, non ce ne sono molti e ancora meno in orbita giallorossa. Il profilo più papabile resta quello di Beto, portoghese dell'Everton che pure con Moyes - all'esordio del manager tornato per salvare i Toffees - la prima scelta è stata Calvert-Lewin. Che nella vittoria contro il Tottenham ha pure segnato la rete del primo vantaggio. L'ex Udinese non è neanche entrato, in generale non gioca più di 20 minuti in campionato nella stessa partita dal primo dicembre, data dela sua ultima gara da titolare. Nel mezzo solo i quasi 70 minuti, con gol, in FA Cup contro il Peterborough che gioca in League One, la serie C inglese.

Da qui il desiderio di andare via e tornare in Italia, dove c'è appunto la Roma ma soprattutto il Torino che da settimane sta parlando con l'Everton per limare le differenze su una trattativa impostata a titolo definitivo. Le cifre, quasi 20 la richiesta dei Toffees e circa 5 in meno l'offerta granata, che intanto ha ottenuto l'ok del calciatore. I dialoghi proseguono con la Roma che resta alla finestra, pronta eventualmente ad affondare con l'altro club dei Friedkin, ma solamente in prestito per sei mesi. L'ovvio canale preferenziale rimarrà fino alla fine, una sorta di porto sicuro, a meno di una proposta ritenuta congrua dall'Everton che gli permetta di incassare. L'altro nome è una vecchia conoscenza, Arnaud Kalimuendo, già accostato qualche anno fa quando vestiva ancora la maglia del PSG e si affacciava al calcio professionistico. Ma soprattutto era parte della scuderia di Francesco Totti, che lo sponsorizzava, oltre a Thiago Motta che aveva un debole per lui. Ora gioca al Rennes da tre stagioni, sta crescendo di anno in anno: il suo primo anno 7 gol in campionato, quello dopo 10 e ora è già a 8 dopo 17 partite. Ghisolfi ne aveva parlato con Massara già in estate, prima di prendere anche Le Fée dalla stessa squadra per 23 milioni. È giovane, proprio oggi compie 23 anni (auguri!), di prospettiva e vede la porta. Ma per gli stessi motivi non sarebbe un affare a buon mercato: costa almeno 20 milioni. Decisamente troppi per la Roma, che non può permettersi certe follie a gennaio per un calciatore che dovrebbe fare la panchina al titolare pagato 35 milioni cinque mesi fa. Senza contare che lo stesso Kalimuendo difficilmente accetterebbe di fare la riserva, sarebbe un rischio enorme per la sua carriera.

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Arnautovic non scalda, Shomurodov non aiuta: la situazione attaccanti per la Roma

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In questi ultimi giorni si è fatto il nome di Marko Arnautovic, che però ad aprile compirà 36 anni. L'età non gioca a suo favore, così come uno stipendio comunque importante (3,5 milioni a stagione). Con l'Inter c'è già in ballo il discorso Frattesi, ma in realtà i nerazzurri preferirebbero non privarsene a cuor leggero in questa finestra invernale, dal momento che dovrebbe comunque andare a rimpiazzarlo. In ogni caso lo libererebbe con un indennizzo convincente. A questo va aggiunto che lo stesso Arnautovic, in caso, non avrebbe intenzione di rinunciare a un euro del suo attuale ingaggio e ad ora l'intenzione è di restare all'Inter fino alla scadenza di contratto di giugno a meno di proposte vantaggiose anche a livello economico.

Ad ora, oltre a una mera proposta da parte di intermediari, non risultano contatti per l'austriaco che continua a collezionare qualche scampolo di partita, soprattutto in Champions League. Su di lui ci sono interessi sia dall'Italia che dall'estero, ma allo stato attuale non da parte della Roma. Ormai sfumate le altre due piste battute nelle scorse settimane. Raspadori è stato definitivamente blindato da Antonio Conte, che lo ha convinto a restare nonostante lo scarso utilizzo che resta a prescindere dal ruolo. Ma il momento e l'ambiente creato in azzurro lo invoglia senza dubbio a 'resistere' altri sei mesi prima di rimettersi a pensare al futuro. Per quanto riguarda Niclas Fullkrug del West Ham, invece, l'infortunio alla coscia ha fatto saltare ogni piano di cessione con la Juve che pure si era interessata. Il tedesco starà fuori parecchie settimane. Pochi nomi e neanche così 'caldi' per una Roma che in attacco ha bisogno di forze fresche ma soprattutto deve liberare la casella di Eldor Shomurodov, fuori dai radar anche di Ranieri: l'uzbeko ha qualche estimatore, dall'Empoli al Venezia e il Cagliari ma decisamente niente di serio. Il giocatore ex Genoa rischa di bloccare un eventuale nuovo arrivo, i giallorossi sperano che le possibili cessioni di Pohjanpalo (Palermo) e Lapadula (Cremonese e non solo) possano sbloccare qualcosa. A meno che non escano BaldanziSoulé, scenario complicato.