La Roma ha individuato in Rodrigo de Paul il possibile colpo dell'estate, quello che lo scorso anno è stato Abraham. Dopo aver salutato Udine praticamente un anno esatto fa, l'argentino sembra intenzionato a lasciare Madrid, nella quale ha vissuto una delle peggiori stagioni in carriera. Nonostante le 36 presenze messe a referto in Liga, solo 24 di queste sono da titolare, con una media di minuti a partita inferiore all'ora di gioco. Tutta un'altra musica se si pensa al giocatore che in nazionale incantato contro l'Italia, e che dal Friuli dominava la Serie A. La Roma ci pensa, sotto stretto consiglio di Mou che ha visto nel 28enne di Sarandí, Avellaneda, il perfetto sostituto di Mkhitaryan, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto per evoluzione di gioco. Entrambi schierati in un utopico scacchiere tattico come esterno sinistro ma che con il passare degli anni e con la maturazione calcistica, hanno abbassato di gran lunga il proprio raggio d'azione: "Oggi mi trovo bene come mezzala perché in questa posizione ho spesso il pallone tra i piedi", queste erano le parole di de Paul quando ancora deliziava la Dacia Arena. Una presa di coscienza incredibile rispetto ai primi anni di carriera: "Mi piace anche fare l’esterno offensivo a sinistra che è il “mio” ruolo, mentre il trequartista è un po’ più difficile". Oggi gioca anche in mediana.
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Roma, ascolta Mou: de Paul è il perfetto erede di Mkhitaryan. Con più garra…
Conduzione palla e duttilità: cosa darebbe De Paul alla Roma
La sua caratteristica principale, è senza dubbio la conduzione di palla. In squadre prettamente difensive come Udinese e Atletico Madrid, associabili per certi versi alla Roma, de Paul è il centrocampista perfetto per portare il pallone nei pressi dell'area di rigore. Nell'ultima stagione in Serie A, era decimo nella speciale classifica dei passaggi riusciti in area avversaria, terzo se considerati solo i centrocampisti, in una squadra come i bianconeri che non spiccava affatto per doti offensive. In stagione con l'Atletico ha portato palla per 6585 metri, 3500 di questi sono stati in direzione della porta avversaria. Nella stessa statistica, Mkhitaryan ne vanta 5851 mentre Lorenzo Pellegrini "appena"5627. Questo fa capire la dimensione di de Paul che in Italia ha imparato a lasciar perdere il gioco fumoso del classico dribblomane argentino (etichetta con la quale si è presentato nel lontano 2016), per far spazio alla "garra" che gli ha permesso di conquistarsi anche la maglia da titolare nell'Albiceleste. Nella stagione 2019/20, la sua penultima in Italia, solo Papu Gomez aveva guadagnato più metri palla al piede di lui (54.7 metri ogni 90 minuti, contro i 58.1 dell'ex atalantino). Insomma, in una squadra che ama difendersi molto bassa, per poi ripartire in contropiede, non c'è nulla di meglio di Rodrigo de Paul. Mourinho lo ha capito e spera nello sforzo economico da parte della società. Certo, non magari non ha il fascino di Dybala, ma l'ex Udinese sarebbe il colpo da 90, o meglio da 40 come i milioni che chiede l'Atletico Madrid, che scalderebbe il tifo giallorosso.
Marco Di Cola
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