A 9 anni rubò gli occhi al Chelsea, a 14 passò ai rivali dell'Arsenal dove sembrava uno di quei prodigi destinati a fare la storia dei Gunners. Oggi Eddie Nketiah si è un po' perso, o meglio ha perso il posto da titolare in un Crystal Palace in cui brillano le stelle di Sarr e Mateta. Appena 189 i minuti in cui è stato impiegato in Premier conditi da un gol e qualche sbuffo di troppo. L'inglese, classe 1999, vuole ora un trampolino di rilancio. E la Serie A potrebbe essere il palcoscenico migliore. La Roma lo segue, come segue tutti quei profili che in Premier faticano a trovare gloria.

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Nketiah, pressing e rapidità: l’ex baby Henry cerca un riscatto alla Lookman
Dal Chelsea all'Arsenal. E il record di tutti i tempi con l'Under 21
—Nato il 30 maggio da genitori ghanesi a Lewisham, quartiere di Londra situato nel borgo omonimo, Eddie è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Chelsea. In seguito, però, viene scartato dalle categorie superiori dei Blues per la sua bassa statura e così passa da una sponda all’altra di Londra. All’età di 14 anni si trasferisce all’Arsenal, con cui debutta in prima squadra il 28 settembre 2017. Nella gara di Europa League vinta 2-4 in trasferta contro il BATE Borisov subentra all’89° minuto sostituendo Joe Willock. In panchina c’è Arsene Wenger che lo stima da matti. Circa un mese dopo debutta all’ “Emirates” con una doppietta ai danni del Norwich nella sfida di Carabao Cup, rimontando il vantaggio dei Canaries e portando la sfida ai supplementari, dove si ripete con il gol decisivo. Nketiah aveva solo 18 anni ed è uno dei "cocchi" di un certo Oliver Giroud. La concorrenza all'Arsenal era tanta, forse troppa. Così nel 2019 passa al Leeds in prestito, collezionando 5 reti e un assist in 19 presenze, per poi fare ritorno a Londra nella stagione successiva. In Nazionale gioca con la formazione Under-21 dell’Inghilterra di cui è il miglior cannoniere di tutti i tempi con 16 gol in 17 presenze. Inoltre, è stato il capitano della squadra che ha vinto gli Europei di categoria nel 2021. Ha giocato anche con le selezioni Under-18, Under-19 e Under-20. Inoltre, nel 2019 ha rifiutato una chiamata della nazionale del Ghana.
Il passaggio al Palace e un rapido declino
—In bacheca vanta tre trofei, tutti conquistati con i Gunners: la FA Cup nella stagione 2019/20 e due Community Shield nel 2017 e nel 2020. Insomma tutto va per il meglio anche se manca qualche gol, proprio come accadeva a Lookman ai tempi di Leicester o Fulham. Poi arriva la grande offerta. Il Crystal Palace vuole tornare in grande stile nei piani alti della Premier e investe 30 milioni per il ragazzo che il Chelsea riteneva troppo basso. Una cifra importante considerato che si tratta di una plusvalenza totale per l'Arsenal che nel frattempo aveva visto esplodere altri baby fenomeni come Saka o Havertz. Al Palace però Nketiah perde la vena vuona. Nella prima stagione colleziona 3 gol e 2 assist in 29 partite. In questa latita spesso in panchina. Oggi una cessione è probabile, almeno in prestito.
Jolly offensivo e quel pressing che piace a Gasp
—Nketiah gioca spesso da centravanti, ma può essere schierato anche da seconda punta oppure da esterno su entrambe le corsie. È dotato di uno spiccato senso del gol e di cinismo davanti alla porta, inoltre ha velocità ed è abile nel controllo del pallone. In patria lo hanno paragonato (esagerando) a Jermain Defoe e a Thierry Henry (ha ereditato anche il suo 14 all'Arsenal). Lo stesso Nketiah, tuttavia, ha dichiarato che il suo giocatore preferito è Ronaldinho. Una statistica interessante mette in risalto altre qualità di Nketiah: durante i gironi dell’Europa League 2022/23 ha messo pressione nella metà campo avversaria più di qualsiasi altro giocatore. Una chiara indicazione del tecnico Mikel Arteta e che piacerà anche a Gasp: l’attaccante che diventa la prima linea di difesa della squadra grazie al pressing. Una situazione che può indurre l’avversario all’errore e aumentare le possibilità di riconquistare il possesso del pallone già nei pressi dell’area di rigore, aumentando la pericolosità in fase offensiva.
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