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Mihajlovic: “Io vicinissimo alla Roma, ma il club non era pronto. Avrei fatto la guerra da solo”

Il tecnico serbo svela i motivi del suo mancato arrivo in giallorosso: "Quando ho capito che la società non era pronta per certe cose ho deciso io di non andare. Io traditore? No, è il mio lavoro"

Redazione

Alla fine Paulo Fonseca sarà il nuovo allenatore della Roma. Per l'annuncio ufficiale manca davvero poco, ma il portoghese ha vinto il totoallenatore che in questi giorni si è scatenato attorno ai giallorossi. Di questa lista faceva parte anche Sinisa Mihajlovic, che è stato a un passo dall'arrivo a Trigoria. A rivelarlo è stato lo stesso allenatore serbo ai microfoni di Sky Sport: "Sono stato molto vicino alla Roma. Poi dopo ho capito che dal punto di vista ambientale loro non erano pronti per fare certe cose. Io sì, ma loro no". A condizionare il suo futuro in giallorosso è stato, quindi, il passato importante con la maglia della Lazio: "Ho capito che avrei dovuto fare la guerra, ma sarei stato solo contro tutti. L'avrei anche potuta fare, ma l'avrei persa in questo modo. Alla fine ho deciso io di non andare e ho ringraziato".

Alla fine Mihajlovic è rimasto al Bologna, mentre con la Lazio non c'è mai stato nulla in tutta la sua carriera da allenatore: "Non mi hanno mai cercato. Sono 12 anni che alleno, ho cambiato 7-8 squadre in Serie A, ci sono state altre squadre come Juve (cinque anni fa), Napoli e Roma ma la Lazio non mi ha mai chiamato. Questa cosa mi pare strana, il fatto che vado bene per tutti ma non vado bene per la Lazio. Bisogna sentire qualcuno in società. Io traditore se fossi andato alla Roma? Io non tradisco nessuno, io lavoro, e non si può vivere di aria. Sarebbe stata una bella esperienza, mi sembra strano che non sono mai stato contattato dalla Lazio".