Importare il più possibile, tranne le varianti ovviamente. Josè Mourinho ha indicato da tempo la rotta giusta per il mercato in entrata ed è quella che porta in Inghilterra. In quella Premier League che da tempo è considerato il campionato più competitivo del pianeta e che lo ha visto spesso protagonista. Un discorso di qualità, ma non solo. I giocatori che si trovano nel Regno Unito arrivano in Italia con una preparazione fisica e mentale che gli permette di andare al doppio dei compagni. Almeno all’inizio. E i fatti danno ragione allo Special One che a Roma ha voluto Rui Patricio (dal Wolverhampton) e Abraham, due tra i migliori in questo inizio stagione. Dall’Inghilterra arrivano anche Smalling e Mkhitaryan e sarebbero potuti arrivare Xhaka, Dalot e Anguissa, altre due richieste precise di Mourinho. Così dopo Maitlad-Niles e Wellens il mirino è puntato ancora sulla Premier anche per quel che riguarda il centrocampista. In queste ore, infatti, le candidature di Grillitsch o Herrera sembrano essere state messe in disparte.
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Roma, Mou vuole un mercato da Premier anche a centrocampo
Dopo Maitland-Niles e Wellens il tecnico punta ancora sull'Inghilterra come in estate. Preparazione fisica e qualità superiori fanno la differenza
Dopo Maitlad-Lines anche il centrocampista può arrivare dalla Premier
L’analisi sull’impatto fisico e mentale dei calciatori di Premier in Italia è stato uno dei motivi che hanno portato Mourinho a spostare le attenzioni di Tiago Pinto in Inghilterra. La preparazione più snella tipica del campionato inglese e la possibilità di giocare anche durante la sosta invernale rappresentano doti “Instant” che danno a Mou giocatori più pronti, subito sul pezzo anche in un campionato diverso come quello italiano. In poche parole: si viaggia quasi al doppio dei compagni. Per questo anche i cosiddetti “scarti” della Premier possono diventare piatti importanti in Italia. L’esempio più recente è quello di Anguissa che da giocatore sceso nella B inglese è diventato il perno del Napoli di Spalletti. Convinzioni che hanno portato Pinto a chiudere praticamente per Maitlad-Niles e ad avvicinarsi fortemente al giovane Wellens. Fascia destra blindata. Ora c’è da pensare al centrocampo. A Mou piacerebbe non poco Loftus-Cheek, ma negli ultimi tempi il Chelsea ha deciso di puntare di nuovo su di lui. Difficile che Tuchel lo mandi via ora. Alternative potrebbero essere, invece, Harry Winks del Tottenham (pure lui protagonista nell'ultima con Conte però) e Bissouma del Brighton. C’è anche Allan che vorrebbe tornare in Italia, ma che a 31 anni non sembra interessare. Gioca in Francia, invece, Kamara. Altro obiettivo dell'ultima ora.
Da Maicon a Dzeko e Salah: che Premier giallorossa
Un tempo facevano scalpore gli acquisti dei vari Ravanelli, Zola o Vialli dalla Serie A all’Inghilterra. Il campionato italiano era considerato il più competitivo del mondo e il rendimento era subito travolgente. Oggi avviene l’esatto contrario. Dopo averlo trascurato per anni (tra il 2000 e il 2010 solo in tre sessioni sono arrivati calciatori dalla Premier) ora il mercato inglese è quello più attenzionato dai club di serie A. E anche dalla Roma che ha scoperto come - soprattutto al primo anno - i boys inglesi hanno un’altra marcia. Lo ha scoperto Sabatini con Maicon e Kolarov, due che alla prima stagione in giallorosso hanno spaccato le due fasce. E sempre dalla Premier, grazie anche a Baldini, sono arrivate altre due stelle della Roma recente: Szczesny e Dzeko. Senza contare Salah che dopo la tappa invernale con la Fiorentina ha visto ipervalutare la sua quotazione proprio in Italia. Discreto rendimento anche per elementi “minori” come Yanga-Mbiwa e Bradley. Ma è tutta la serie A, come dicevamo, ad aver scoperto la moda inglese. Anche quella degli scarti. L’esempio più tangibile è ovviamente Romelu Lukaku.
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