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Mercato Roma, la prima ondata di cessioni è da applausi. Ecco quelle di luglio

Mercato Roma, la prima ondata di cessioni è da applausi. Ecco quelle di luglio - immagine 1
Da Ibanez agli esuberi Vina e Shomurodov passando per Spinazzola e Karsdorp. La rivoluzione non è finita. Intanto il bilancio è positivo
Redazione

Il traguardo è vicino, anzi forse è già raggiunto. A due giorni dalla fine di giugno (che vuol dire chiusura di bilancio) la Roma può festeggiare grazie alle cessioni d'oro ottenute nelle ultime due settimane. Con Volpato e Missori al Sassuolo e la possibile partenza tra oggi e domani di Carles Perez si chiude un primo cerchio necessario per progettare un luglio appassionante. I due ragazzi, ceduti per 10 milioni, si aggiungono a Tahirovic (8,5 all'Ajax), Kluivert (12 al Bournemouth) e Providence (300mila all'Hartberg). Nessun titolare, il che considerato l'arrivo di Aouar e Ndicka e gli imminenti accordi per Llorente e Kristensen lascia un voto alto al primo mese di mercato grazie soprattutto all'opera valorizzazione dei giovani attuata da Mourinho. Ora però arriva il tempo degli esami importanti. E per superarli servono altre cessioni. Per questo sulla lista dei partenti restano in tanti.

A partire dagli altri esuberi rimasti sul groppone: Shomurodov, Vina e Villar per diversi motivi hanno davvero poche richieste. Almeno i primi due potrebbero ripartire in prestito, per lo spagnolo si è fatto seriamente sotto solo il Paok Salonicco. Poi ci sono le cessioni più corpose. Spinazzola può essere una di queste considerato il contratto in scadenza 2024 e le offerte arabe che fanno gola e porterebbero 10 milioni in cassa. Ma il nome più gettonato continua a essere quello di Ibanez per il quale Pinto continua a sparare alto: 30 milioni. La sensazione è che anche per 25 il brasiliano possa partire garantendo al dirigente portoghese i soldi necessari per arrivare al centrocampista che sia Frattesi o qualcun altro. Per ora sembra salvo Zalewski che piace in Premier ma che non partirà per meno di 20 milioni. Diverso il discorso di Karsdorp che con l'arrivo di Kristensen scivola indietro nelle gerarchie. La Roma lo cede per 10-12 milioni, quelli che basterebbero per pagare la clausola di Morata ad esempio. Insomma i tesoretti per garantire la seconda fase della rivoluzione non mancano. E se il buongiorno si vede dal mattino...