Dopo essersi quasi perso definitivamente al Galatasaray, Steven Nzonzi sta vivendo al Rennes una vera e propria seconda giovinezza. Al netto di qualche critica, è riuscito a riconquistarsi un posto di primo piano in nazionale. Il ct Deschamps stravede per lui e da settembre gli ha permesso di totalizzare cinque presenze su sette partite giocate dai Bleus. E anche in campionato continua a fare bene, con il club bretone stabilmente nella zona Champions della Ligue 1. Ciò nonostante, il futuro del gigante di origini congolesi è ancora un rebus. La Roma è ancora proprietaria del suo cartellino, ma non ha la minima intenzione di riprenderlo anche a causa del suo stipendio da 4 milioni netti tra parte fissa e bonus. Al momento però la possibilità che a giugno Nzonzi faccia ritorno a Trigoria è reale.
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La seconda vita di Nzonzi: felice e di nuovo in nazionale, ma per la Roma è ancora un peso
Nessun accordo tra i giallorossi e il Rennes, che non ha ancora deciso se riscattarlo. A Trigoria sperano nella plusvalenza, ma a giugno potrebbe rientrare
Nzonzi, futuro incerto: da Rennes nessuna offerta
Interrogato sul futuro, Nzonzi preferisce guardare altrove: "Non ci penso. Quello che voglio è divertirmi con la squadra e fare una bella stagione - ha detto qualche tempo fa a L'Equipe -. Non ho mai pensato al futuro. Vivo nel presente. Ma so che andrà tutto bene, come spesso accade quando lavori bene e non ci sono infortuni. Preferisco non fare progetti. C'è una stagione molto importante da giocare. Il resto lo vedremo quando sarà il momento". I fatti dicono che il suo prestito al Rennes (prolungato di un anno per la qualificazione in Champions) terminerà il prossimo giugno, poi gli resterà ancora un anno di contratto con la Roma. I giallorossi sperano che i francesi si facciano avanti con una proposta ufficiale, ma al momento dalla Francia non arrivano segnali in questo senso.
La prossima estate il costo a bilancio di Nzonzi sarà circa 7,5 milioni. Questa è la soglia minima che la Roma deve sperare di incassare per non registrare una minusvalenza. Una cifra non esorbitante, considerato che si tratta di un nazionale francese, seppur 32enne. Il problema resta l'ingaggio, che dopo la crisi dovuta alla pandemia è diventato decisamente fuori mercato. Per questo motivo, se nessuno dovesse farsi avanti con un'offerta cash, a Trigoria valuteranno soluzioni alternative. Tra queste anche la possibilità del rinnovo di contratto, così da spalmare gli otto milioni lordi da versare ed essere in grado di trattare la cessione in prestito con diritto o obbligo di riscatto.
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