La Roma è ancora un cantiere a cielo aperto. Ma, se l’anno scorso con l’arrivo di José Mourinho, si erano solo gettate le basi per fare qualcosa che sarebbe rimasto, per la prossima stagione si iniziano a intravedere i muri di un progetto serio e pensato, anche per gli anni a venire. Dopo tutto, neanche Roma è stata costruita in un giorno.
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La Roma a immagine di Mourinho. Non solo Matic: tutti i colpi da Special One
Abraham e Rui Patricio intuizioni felici del portoghese lo scorso anno, ora la società progetta sempre più in base alle indicazioni dell’allenatore
Da Rui Patricio a Nemanja Matic, passando per Tammy Abraham, la mano dello Special One forgia come un abile scalpello una squadra che, piano piano, sta diventando sempre più a immagine e somiglianza del suo condottiero. Che qualsiasi cosa tocchi, diventa oro, come Re Mida.
L’anno scorso, infatti, gli unici due nomi su cui Mou aveva fatto pressioni nel calciomercato erano quelli del portiere ex Wolverhampton, e dell’attaccante inglese, che aveva appena vinto una Supercoppa Uefa con il Chelsea. Due calciatori che hanno fatto la fortuna della Roma, portandola a vincere un trofeo europeo (non sono gli unici), e tirandola fuori dai guai in diverse occasioni. Dieci mesi più tardi, un altro pizzino arrivato ai piani alti della società, ha portato nella Capitale un regista che mancava da tempo, e che non potrebbe essere più perfetto per l’idea mourinhana del calcio: Matic, sì.
Il mediano serbo, vecchia conoscenza dello Special One prima al Chelsea, poi al Manchester United, è il primo colpo del mercato giallorosso, ma anche l’uomo che l’allenatore portoghese ha corteggiato, voluto e immaginato nel centrocampo della Roma, e questo nonostante l’età - compirà 34 anni il primo agosto. Perché Matic è duttile e sta benissimo come mediano nel centrocampo a due, ma è altrettanto capace di ricoprire al meglio il ruolo di interno di sinistra nel centrocampo a tre. Insomma, è un prodotto certificato che trasmette anche leadership e carisma. Ma non è l’unico che arriverà in questa finestra di calciomercato.
Non solo Matic, la rivoluzione continua da entrate e uscite sul mercato
Perché il progetto, quello di cui si intravedono i muri, passa anche da un taglio netto con il passato, quello che non si adatta, o che non vuole farlo, o che immagina altri scenari per il futuro. Così, con il serbo che arriva, ci sono altri che a Trigoria stanno preparando le valigie: Henrikh Mkhitaryan, Amadou Diawara, Ebrima Darboe e Jordan Veretout l’anno prossimo non ci saranno più, e a volerlo è stato sempre quel Re Mida dalle intuizioni geniali.
Qualche dubbio su Sergio Oliveira invece c’è, il centrocampista in prestito dal Porto potrebbe rimanere per dare qualità al possesso palla quando chiamato in causa. Non ce ne sono su Edoardo Bove, che studia da centrocampista totale ed è un prodotto del vivaio della Roma, di quelli che Mourinho sa valorizzare.
Isco: spessore internazionale alla corte dello Special One
Tornando alla voce entrate, però, i nomi che circolano sono tutti in linea con quanto mister “26 tituli” vuole dai suoi giocatori, al netto di qualsiasi modulo tattico: sono uomini alla Mourinho. Isco, per esempio, garantirebbe allo Special One lo spessore internazionale e, reduce da un po’ di stagioni non brillanti, a Roma e con lui in panchina troverebbe l’ambiente ideale per vivere una seconda giovinezza.
Chi non ha bisogno di una nuova fioritura, perché giovane lo è ancora, è Marcos Senesi, incontrato in finale di Conference League con il suo Feyenoord. Più che sull’esperienza, qui, si gioca sulle caratteristiche: il centrale difensivo mancino è perfetto nel 4-2-3-1, ma allo stesso si adatterebbe alla perfezione anche alla difesa a tre come centrale di sinistra, un profilo che attualmente non c’è in rosa.
Uno dei profili che ha sempre ricercato in qualsiasi esperienza lo Special, poi, è quello dell’esterno d’attacco. Da ieri sono iniziate le prime indiscrezioni su Wilfried Gnonto, giovanissimo talento autore di uno scampolo di partita entusiasmante contro la Germania con la maglia azzurra, e Juan Cuadrado, in rotta di collisione dopo anni con la Juventus. Entrambi potrebbero ridisegnare tatticamente la Roma, consentendo e sublimando il passaggio di Mou al suo modulo di riferimento, ma, al tempo stesso, sarebbero delle armi letali a partita in corso in grado di fornire strappi che, l’anno scorso, sono mancati per cambiare i match.
Dalla notte di Tirana, la consapevolezza è che seguire il condottiero è la via giusta per garantirsi il successo e centrare gli obiettivi, ma soprattutto, e questo da maggio del 2021, Mourinho alla Roma non è solo l’allenatore, ma è il demiurgo di una squadra che ora può ambire a traguardi sempre più importanti.
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