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L’ Otto e mezzo di Pinto: da Zakaria a Nzonzi. Ecco il rush finale del mercato

Getty Images

Un centrocampista da prendere e ancora diversi esuberi da piazzare: il gm giallorosso vuole chiudere il mercato in bellezza

Francesco Balzani

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Otto giorni, due regali (o forse uno) e tanti pacchi da spedire. Il rush finale di un mercato intenso è arrivato. Tiago Pinto si gode i successi di una campagna tra le più ricche d’Europa, ma al tempo stessa sa di dover chiudere in bellezza per togliere anche l’ultima increspatura sul volto di Josè Mourinho e su quello dei Friedkin. Il fronte su cui lavorare in queste ultime ore, infatti, è doppio. Da una parte c’è la ricerca al centrocampista che agli albori dell’estate doveva essere Xhaka. Lo svizzero ieri ha rinnovato con l’Arsenal chiudendo ogni minimo spiraglio di cessione. Ma già da tempo il mirino di Pinto è puntato altrove. L’altro fronte, quello più duro paradossalmente, riguarda le cessioni. Quelle a costo zero (o anche con buonuscita visto il momento) e quelle che porterebbero milioni nelle casse e meno imbarazzi a Mourinho.

ZAKARIA E’ ANCORA IN POLE, MA DIPENDE DA DIAWARA

Un altro profeta dopo Abraham. Il primo obiettivo di Pinto per rinforzare il centrocampo resta Denis Zakaria nonostante le voci di gelo artico provenienti dalla Germania. Lo svizzero, di origini africane, è tutt’altro che restio a trasferirsi in giallorosso e sta spingendo in queste ore con il Borussia Mönchengladbach per convincerlo a lasciarlo andare da Mourinho. La volontà del calciatore, vedi Xhaka, però non basta. Il Borussia, nonostante la scadenza 2022 di Zakaria, continua a chiedere 20 milioni più bonus. Una cifra a cui la Roma potrebbe arrivare solo in caso di una cessione proficua. Che sarebbe stata già individuata e definita. Grazie anche a Mendes, infatti, la Roma ha trovato nel Wolverhampton l’acquirente ideale per Amadou Diawara. L’ex centrocampista del Napoli non convince Mourinho come dimostra il mancato ingresso con la Fiorentina (quando invece è stato chiamato in causa il giovane Bove). Il club inglese è disposto a chiudere a 12 milioni, una cifra ritenuta più che adeguata dalla Roma. Manca l’ok del calciatore. Tra oggi e domani Pinto incontrerà di nuovo il suo agente per ribadire il concetto: se resta, avrà poco spazio. Più tortuosa la strada per la cessione di Villar per il quale sono arrivate solo proposte di prestito.

NZONZI, PASTORE E SANTON: GLI IRRIDUCIBILI

C’è chi dice no, e chi non ha voce in capitolo. Dopo essere riuscito a piazzare Florenzi, Bianda, Kluivert e Under infatti erano rimasti i due scogli più grandi: Nzonzi e Pastore. Il primo ha rifiutato ogni tipo di offerta tra cui il Benfica e il Qatar. Nonostante il cartellino gratuito e la possibilità di una buonuscita. Si allena da solo a Trigoria, con uno stipendio da 4 milioni da gustarsi da turista. I capricci del francese sono un peso per il monte ingaggi della Roma che ha da tempo messo alla porta uno dei bidoni portati da Monchi. Situazione diversa per Pastore (4,5 milioni). L’argentino vorrebbe anche partire per tornare a giocare ma fin qui non sono arrivate offerte tranne un timido interessamento da Miami. Il suo agente ha bussato tante porte ma nessuno se la sente di pagare quell’ingaggio a un giocatore che negli ultimi anni ha avuto più stop fisici che gol in allenamento. Infine c’è Santon che, in caso di mancato arrivo di un terzino destro last minute, potrebbe anche tornare utile in rosa. Gli altri due esuberi sono Fazio e Olsen, ma Pinto conta di convincerli in questi giorni. Per il difensore è forte l’interesse del Genoa, per il portiere restano in ballo alcune piste all’estero.