Alvaro Morata è diventato l'oggetto del desiderio delle grandi di serie A, scrive Mattia Todisco su La Nazione. Centravanti di stazza, non un bomber vero e proprio, comunque uno che dal 2014-2015 in poi non è mai andato sotto la doppia cifra in stagione. Esperto ma non "cotto", con una conoscenza importante del massimo torneo italiano e un amore per il Belpaese tradotto in matrimonio e figli di provenienza tricolore. Il curriculum è importante, la bacheca piena, le concorrenti tante e agguerrite. Milanesi in testa, Inter e Milan. Cercano un attaccante entrambe, i rossoneri perché Giroud va per i 37, i nerazzurri dopo aver abbandonato per alto tradimento Lukaku. L'ostacolo principale per Marotta e Ausilio è la Roma, che sta lavorando ai fianchi dello spagnolo da tempo potendo contare sulle capacità di persuasione di Mourinho e Dybala, ex compagno di squadra dell'iberico. Anche la Juve ha il suo vecchio giocatore sul taccuino, non come prima strada (quella porta al belga) ma come alternativa sì, anche perché «Big Rom» è di umore cangiante e l'Arabia si è rifatta sotto. In ogni caso i bianconeri si muoveranno solo se riusciranno a piazzare Vlahovic al Paris Saint-Germain, incassando almeno una settantina di milioni. Per Morata ne servono 21, quelli della clausola rescissoria. Più almeno 5 di ingaggio netto e senza gli effetti del Decreto Crescita, utile ad abbattere il costo al lordo.
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Inter, Milan e Roma su Morata. E la Juventus ora studia il ritorno
L'ostacolo principale per Marotta e Ausilio è la Roma, che sta lavorando ai fianchi dello spagnolo da tempo potendo contare sulle capacità di persuasione di Mourinho
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