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Florenzi, capitano e sorriso ritrovato a Parigi. E il PSG vuole riscattarlo

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Alessandro è diventato un uomo di fiducia di Tuchel. Leonardo pensa già a giugno quando potrà essere acquistato a 9 milioni

Marco Prestisimone

Il 13 novembre del 2017 baciava il pallone sull'ultimo calcio d'angolo di Italia-Svezia, macchia nera più recente del calcio italiano. Quel giorno probabilmente Alessandro Florenzi non avrebbe mai pensato che tre anni dopo avrebbe indossato la fascia di capitano della Nazionale e ritrovato il sorriso lontano da Roma. Precisamente in Francia, al Paris Saint-Germain.

E invece proprio sotto la Tour Eiffel e nella città dell'amore, è di nuovo felice. In campo, dove ha giocato quasi tutte le partite, e fuori, dove l'ha aiutato la presenza di ex romanisti come Marquinhos e Paredes e gli altri italiani Verratti e Kean. Nel gruppo si è subito integrato e il Paris Saint-Germain ha già in testa l'idea di riscattarlo. I nove milioni necessari sono una porta aperta per Leonardo e il club parigino, che non avranno problemi a versarli nelle tasche di Trigoria a fine stagione se l'annata di Florenzi dovesse continuare così com'è iniziata.

Florenzi capitano in Nazionale e amico di Neymar e Mbappé

La moglie Ilaria e le due figlie Penelope e Sveva l'hanno raggiunto anche a Parigi, così come avevano fatto a Valencia, perché quella in Francia davvero sembra essere tutt'altro che un'avventura di passaggio. La loro vicinanza l'ha aiutato a mettersi alle spalle la storia finita malissimo con la Roma e con Fonseca. Il portoghese ha spostato su di lui la responsabilità dell'addio in estate.

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Quelle frasi in conferenza ("ha deciso lui di andare via, qui sarebbe stato utile") hanno infastidito non poco Alessandro, che avrebbe preferito che i tifosi conservassero di lui un ricordo immacolato. Ma Florenzi anche dopo esser tornato da Valencia non ha mai pensato di restare davvero, anche mentre si allenava a Trigoria insieme agli altri calciatori rientrati dai prestiti. Poi si sono aperte le porte del Paris Saint-Germain e dire di no è diventato impossibile.

A Parigi è diventato titolare e ha legato anche con i big della squadra come Neymar e Mbappé. Tuchel l'ha scelto tra i titolari in sei partite su nove in Ligue 1 e tre su tre in Champions, segnali di quanta fiducia abbia in lui. Il tecnico sta imparando a conoscere e apprezzare anche la sua duttilità: nell'ultima partita contro il Rennes è stato schierato nei tre attaccanti e non da terzino (come a Roma nel primo Garcia con Totti e Gervinho) vista anche la sua verve nelle partite precedenti. Due gol sono infatti un bottino niente male, considerando che alla Roma ne ha segnati solo 5 dal 2016.

Nella capitale tornerà - a parte per motivi personali, come ovviamente ha già fatto in questi primi mesi - a giugno prossimo, ma con la maglia dell'Italia di Mancini per gli Europei. A quel punto il suo futuro con ogni probabilità sarà già segnato. E parla sempre di più francese.