Talento allo stato puro. È possibile riassumere in questo modo le qualità di Claudio Echeverri, trequartista classe 2006 del Manchester City, finito nel mirino della Roma per rafforzare il reparto offensivo. Lo chiamano tutti El Diablito, per la pronuncia del suo cognome identica a quella di Marco Antonio Etcheverry, ex attaccante soprannominato El Diablo e considerato il miglior giocatore boliviano della storia. Un opzione che permetterebbe ai giallorossi di "parlare argentino" su tutta la trequarti, con il giovane calciatore che si unirebbe ai connazionali Dybala e Soulé. Non un mancino stavolta, ma un destro che offrirebbe ulteriori possibilità alla formazione di Gasperini, senza per questo rinunciare ad una dose di estro e magia che certamente possiede. Difficilmente il City si priverebbe di lui a titolo definitivo, per questo Massara sta provando a portare il giocatore nella Capitale con la formula del prestito con diritto di riscatto, come Ferguson insomma.

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Echeverri, Diablito con estro e ambizione: il nuovo 10 cresciuto nel mito di Messi
River e Albiceleste da sempre
—Nato il 2 gennaio del 2006 a Resistencia, città dell'Argentina settentrionale, capitale della regione del Chaco. Cresce nel vivaio del River Plate, dove resta fino allo scorso gennaio. Nel 2023 viene promosso in prima squadra e un anno dopo il Manchester City si interessa a lui e lo prende per 18,5 milioni di euro. I Citizens lo lasciano per un altro anno in prestito al River, fino al dicembre del 2024. Negli ultimi mesi Guardiola lo ha voluto a disposizione ma ha trovato pochissimo spazio. Autore di uno splendido gol su punizione nell'ultimo Mondiale per Club nell'unica presenza registrata contro l'Al-Ain. Buona parte della giovane carriera dell'argentino è stata accompagnata dall'Albiceleste. A 16 anni viene chiamato dall'u17 e nel 2023 prende parte alle Olimpiadi andando anche a segno in un match contro l'Ucraina.
Estro e visione di gioco
—Giocatore brevilineo anche per via della sua statura (1,70cm), ama combinare potenza e leggerezza nel suo stile di gioco. È in grado di saltare l'uomo, trovare la via della rete e servire il compagno al momento giusto. Un 10 che sa segnare e far segnare gli altri. Nell'ultima stagione col River ha registrato una percentuale altissima di assist attesi (2.55 a partita) così come il suo dato sui passaggi chiave a partita (1.7). Giochi di magia e dribbling sono all'ordine del giorno per il giovane talento che affronta spesso l'avversario nell'1 contro 1 (45% di dribbling riusciti). Gioca spesso a sinistra così da rientrare ed andare al tiro, sfruttando le sue buone doti balistiche. Tiratore sia di rigori che di punizioni.
Il mito di Messi
—Da buon argentino è cresciuto calcisticamente nel mito di Messi.Vuole diventare il futuro numero 10 dell’Argentina e fa parte del "Team Messi +10", una selezione di giovani talenti scelti e sponsorizzati dalla leggenda argentina, di cui indossa anche il marchio personale. Scaloni lo chiamò per prendere parte al primo allenamento dell’Argentina campione del mondo in carica prima dell’amichevole con Panama a marzo e in quell'occasione incontrò Leo. "Quel giorno in cui mi sono allenato i campioni del mondo è stato bellissimo, indimenticabile. Ho potuto realizzare anche il mio sogno di incontrare Messi: è il miglior giocatore del mondo e lo ammiro da quando ero bambino. Si parla tanto del numero che porto sulla maglia, il 10. Per me è qualcosa di speciale, è una responsabilità, chi lo indossa sa che in Nazionale è una responsabilità", ha raccontato al canale ufficiale dell’AFA. Massara vuole dare a Gasperini un altro 10 per formare una trequarti tutta argentina che faccia sognare i tifosi giallorossi.
Lorenzo Scattareggia
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