Ha tre passaporti, conosce quattro lingue e ha passato buona parte dell'adolescenza tra i campi di cemento e le mischie di rugby. Kevin Danso è l'obiettivo numero uno per rinforzare la difesa romanista. Il gigante del Lens, vecchia conoscenza di Ghisolfi, è salito in pole dopo aver realizzato l'ormai imminente cessione di Dybala. Perché per provare a portarlo in Italia servono soldi, diciamo 25 milioni. Una valutazione figlia di un rendimento assoluto in Ligue 1 che lo ha portato ad essere eletto miglior difensore dell'ultimo torneo in Francia oltre che obiettivo in estate pure di Inter e Atalanta. Forte fisicamente, bravo ad impostare ma pure rapido forse proprio per il suo passato nel rugby ma pure per gli inizi da attaccante nelle giovanili. Danso è il profilo giusto per la difesa di De Rossi alla ricerca di un titolare assoluto, accanto a cui poi possono girare Mancini e Ndicka.
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Danso, tre passaporti e un passato da rugbista: ecco il gigante ideale per la difesa
Attore, rugbista, attaccante. Poi l'esplosione da difensore
—Giramondo è dire poco. Danso nasce in Austria, da genitori ghanesi. Ma a 6 anni si sposta in Inghilterra (a Milton Keynes) dove inizia la sua doppia carriera: il rugby e il calcio. In realtà le prime passioni di Danso erano cinema e il karate. Sognava di fare l'attore e spesso si nascondeva per non fare i compiti. "Lo prendevamo a calci, ma lui si rialzava e rispondeva sempre anche se era più piccolo", dirà uno dei due fratelli più grandi. Bravi però a convincerlo che avrebbe potuto fare un'altra carriera. E avevano ragione. A 12 anni è talmente bravo a rugby che decidono di offrirgli una borsa di studio, a quel punto bisognava prendere una decisione. Danso scelse il pallone rotondo, e non quello ovale. Iniziò così la sua trafila iniziata in realtà qualche anno prima da attaccante. In una stagione segna addirittura 43 gol e si fa notare dal Reading. Pian piano si trasforma: prima centrocampista, poi difensore. Dove esplode. Terminata l'esperienza in Inghilterra vola in Germania dove gioca nell'Augusta.
I problemi col congedo e l'impegno nel sociale
—Qui però è costretto a restare un anno fermo a causa di problemi col congedo. "Pensavo di smettere, ma non ho mollato", dice Kevin. Che poi farà ritorno in Inghilterra: al Southampton. Una stagione sfortunata lo convince a tornare in Germania prima del salto definitivo al Lens dove in tre stagioni diventa il perno inamovibile di una squadra che due stagioni fa contenderà fino all'ultima giornata lo scudetto al Psg di Mbappè e Messi e che ha tra i suoi dirigenti proprio Ghisolfi. Danso è molto attivo anche sul sociale e ha dato vita a un progetto in Stiria per i più bisognosi, non dimenticando quanto aveva fatto l'Austria per la sua famiglia. Da piccolo, infatti, Kevin non se la passava benissimo e passava tanto tempo sui campi recintati di cemento dove però ha potuto migliorare riflessi e personalità. Quella che serve a De Rossi.
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