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Da Osvaldo a Drogba: chi vicino a Totti?

(di Mirko Porcari) – “Osvaldo e Nilmar? Sarebbe perfetto se prendessimo entrambi”. Luis Enrique, tra il serio e il faceto, ha provato a scuotere il mercato romanista.

Redazione

(di Mirko Porcari) -“Osvaldo e Nilmar? Sarebbe perfetto se prendessimo entrambi”. Luis Enrique, tra il serio e il faceto, ha provato a scuotere il mercato romanista.

C’è bisogno di implementare una rosa incompleta, a pochi giorni dalla prima uscita ufficiale si continua a sondare il terreno europeo ( e non solo) alla ricerca di possibili rinforzi: all’occorrenza cambiano le gerarchie della necessità, spostando l’attenzione sui diversi reparti e sugli obiettivi seguiti da Sabatini. L’attualità parla di attaccanti: senza tralasciare le piste che portano ad un difensore centrale e due centrocampisti, il diesse giallorosso si sta muovendo per regalare all’allenatore asturiano un calciatore che possa ovviare alla partenza di Mirko Vucinic. Sono tanti i nomi, alcuni legati all’immaginazione da fanta calcio, altri più concreti e verosimili: la fattibilità delle operazioni si snoda tra diversi fattori, non ultimo quello economico, e deve rientrare in alcuni parametri che la nuova società si è imposta di rispettare.

La candidatura di Pablo Osvaldo è qualcosa che va oltre la semplice ipotesi: in passato, quando l’argentino muoveva i primi passi nel campionato italiano (ha ottenuto il passaporto comunitario), si era parlato di lui in chiave romanista. Dopo la gavetta nel Lecce, nella Fiorentina e nel Bologna, l’attaccante ha trovato buona continuità nell’Espanyol , arrivando a segnare venti gol nell’anno e mezzo passato a Barcellona. Con l’allenatore Pochettino il rapporto è sempre stato conflittuale, sono diverse le storie di “incomprensioni” circolate nel corso dell’avventura in Liga, e l’interesse della Roma si inserisce in un periodo particolarmente difficile, culminato con la richiesta di cessione pervenuta nelle scorse settimane. C’è il prezzo da concordare, nonostante i malumori sarà dura trattare al ribasso per un calciatore legato al club fino al 2015: la clausola rescissoria recita 30 milioni di Euro, dalla Spagna rimbalzano voci di un’offerta capitolina vicina ai 18 milioni, la sensazione è che, se la Roma vorrà, si potrà chiudere intorno ai 20 (magari aggiungendo un calciatore come Fabio Simplicio, liberando contemporaneamente un posto da extracomunitario). Cifra che sembra caratterizzare anche Abel Hernandez del Palermo: è l’alternativa più credibile all’argentino, una scoperta di Sabatini che sposerebbe immediatamente il progetto di Luis Enrique. La porta rimane aperta, non è da escludere che Zamparini possa ridimensionare le richieste, magari scendendo intorno ai 15 milioni. In stand-by rimane Nilmar: era stata l’idea della prima ora per sostituire Vucinic, nel corso del tempo si è capito quanto difficile sia trattare con il Villareal. La squadra del “sottomarino giallo” ha ambizioni di alta classifica, dopo aver venduto Cazorla è riuscita a tenere duro alle avanches della Juventus per Giuseppe Rossi, il presidente Fernando Roig ha escluso cessioni illustri se non “di fronte ad offerte irrinunciabili”. Facendo due semplici conti, dai 20 milioni di Euro in su.

Suggestive, ma quantomeno improbabili, le strade che porterebbero ad alcuni gioielli della Premier League: in ordine cronologico, si è scritto di fantomatici interessamenti per Didier Drogba e Robin Van Persie, protagonisti di situazioni particolari nei rispettivi club. L’ivoriano, con l’arrivo di Lukaku, sembra aver perso posizioni nelle preferenze del neo allenatore Vilas Boas: la presenza di Walter Sabatini in tribuna, nel corso dell’amichevole tra Costa d’Avorio e Israele di qualche giorno fa, ha alimentato le ipotesi di un avvicinamento romanista all’attaccante, ma basta guardare agli zeri dello stipendio per capire le difficoltà di base che dovrebbe affrontare un’eventuale trattativa. L’olandese, invece, sta assistendo alla smobilitazione di massa che è in corso all’Arsenal: via Clichy, vicini all’addio Nasri e Fabregas, della rampante squadra agli ordini di Wenger rischiano di rimanere solo i ricordi. Anche qui, comunque, si parla di un ingaggio fuori dalla portata giallorossa, più o meno il discorso che abbraccia Mario Balotelli, altro irraggiungibile, peraltro non molto simpatico alla piazza romana.