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Da Dybala a Lukaku e i top player: come cambia il mercato della Roma senza Mourinho

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L'esonero dello Special One apre la stagione dei cambiamenti e delle rivoluzioni, sia nella rosa attuale che nelle strategie di mercato: in bilico Lukaku e Dybala, più complicato attrarre top player. E non è detto che non ci siano sorprese...
Francesco Iucca
Francesco Iucca Collaboratore 

Via José Mourinho, dentro Daniele De Rossi. Almeno fino al 30 giugno 2024. La Roma non sa ancora chi la allenerà nella stagione 2024/25, per cui fare previsioni tra moduli e mercato è complicatissimo. Soprattutto per il fatto che a Trigoria non c'è neanche un direttore sportivo, con una direzione tecnica completamente da rifondare. Di certo c'è però l'assenza dello Special One, che tutto era tranne che solo un allenatore. La sua figura ha condizionato, in positivo, il mercato in entrata della Roma e perciò il suo addio avrà ripercussioni importanti che sono evidenti già da ora, a prescindere dei prossimi ds o gm. A partire dalla rosa attuale, con il pensiero che va immediatamente a Paulo Dybala e Romelu Lukaku. Entrambi sono nella capitale grazie a José Mourinho e non lo hanno mai nascosto. Il belga è in prestito, facile per non dire scontato che - soprattutto senza Champions - non rimanga. Discorso simile per la Joya, che già un messaggio l'ha lanciato, quel "spero che ci rivedremo presto". La clausola per gennaio è scaduta, tra l'altro giusto il giorno prima dell'esonero di Mou, ma tornerà in estate. Di rinnovo ancora non si è parlato, la sua permanenza è quanto meno in fortissimo dubbio. Di certo andrà via Rui Patricio, altro fedelissimo del mister, che però è in scadenza e non sarebbe stato comunque confermato.

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Abraham, Smalling, Spinazzola e i sogni di mercato: gli scenari della Roma senza Mourinho

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Poi c'è Tammy Abraham, anche lui legatissimo a José e tra i primi a salutarlo sui social. L'inglese tornerà in campo verosimilmente tra un paio di mesi, ma in questo caso la Roma deve fare dei ragionamenti più profondi, tecnici e anche finanziari. Leandro Paredes è un altro pupillo di Mourinho, con cui l'argentino si è scambiato elogi pubblici in più di un'occasione. Ma l'ex PSG ha un legame molto forte anche con De Rossi, e la maglia numero 16 'benedetta' da DDR lo dimostra. Senza Mou, chissà, potrebbe però cambiare anche il futuro di Chris Smalling, che aveva ormai totalmente rotto con il tecnico tra continui rinvii, liti e bastonate pubbliche ("mi ha rovinato la stagione", ha detto José poco tempo fa). Se si materializzerà, come per magia, nei prossimi giorni un rientro in gruppo e l'inglese si dimostrerà fondamentale come prima di sparire dal campo, potrebbe tornare in discussione anche il suo addio. Al contrario di Dybala e Lukaku, quindi, può anche accadere che qualcuno si senta ora più sereno, più tranquillo, con l'addio di Mourinho. E magari torni ad alzare il livello, rimettendo tutto in gioco. Vedi Spinazzola, che è comunque in scadenza e al momento la strada resta quella del divorzio a zero a fine stagione. De Rossi lo conosce bene, ha condiviso con lui il sogno azzurro dell'Europeo vinto nel 2021.

Ma è ovvio che l'assenza dello Special One a Trigoria, così come quella possibile di altri campioni, abbassi in maniera enorme l'appeal della Roma sul mercato europeo per i calciatori importanti. Giocatori come appunto Dybala e Lukaku, Matic o Wijnaldum - al netto del flop dell'olandese dovuto in gran parte anche alla sfortuna -, saranno molto meno invogliati a sposare la causa giallorossa. Possibile, probabile, che i Friedkin non ne facciano comunque un dramma approfittandone per cambiare strategia. A partire da un ds di campo, con un'area scouting importante, che adotti una linea giovane e soprattutto meno costosa a livello di ingaggi, meno ingombrante. Ma l'ambizione, va sottolineato, resta intatta. Stabilirsi con forza e costanza nella nuova Champions League, generare un circolo virtuoso, abbassando anche i costi. Sempre dovendo rientrare negli ormai fatidici paletti del Fair Play Finanziario. Normale però che certi nomi di grido, certi sogni di una notte di mezza estate come era stato Cristiano Ronaldo o come è stato poi quello - realizzato - di Lukaku, saranno più complicati anche per i tifosi. Che spesso si sono alimentati proprio di questi sogni, aggrappandosi alla presenza di Mourinho, diventato un gancio in mezzo al cielo. Non è detto che sarà peggio, di sicuro sarà diverso.

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