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La cessione di Benatia e il contributo di solidarietà. Ecco cos’è

Spetta alla società di destinazione versare il contributo di solidarietà alla/alle società che hanno provveduto alla formazione del calciatore entro e non oltre 30 giorni dal tesseramento del calciatore

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Tra voci, smentite e conferme è arrivata finalmente l’ufficialità: Medhi Benatia è un giocatore del Bayern Monaco. I numeri parlano di un accordo raggiunto a fronte di un corrispettivo fisso di 26 milioni di euro più 4 di bonus per la società giallorossa legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi da parte del club tedesco e del calciatore. Nella lunga trattativa si è parlato, come avevamo già anticipato, del pagamento del cosiddetto “contributo di solidarietà”. Vediamo ora che cos’è e a chi spetta pagarlo.

Il contributo si fonda su un principio di solidarietà tra i club. La Fifa infatti dispone che, se un calciatore professionista si trasferisce da un club ad un altro a titolo definitivo, il 5% di qualsiasi compenso (ad eccezione dell’indennità di formazione) corrisposto alla società cedente (Roma) dalla società di destinazione (Bayern Monaco) deve essere distribuito come contributo di solidarietà alla o alle società che hanno provveduto alla formazione e all’istruzione del calciatore nel corso degli anni.

Il contributo di solidarietà, che si applica solo per i trasferimenti internazionali, tiene conto del numero di anni (calcolato in proporzione se inferiore a un anno) durante i quali il calciatore è stato tesserato per la/le società in questione (che lo hanno formato) nelle stagioni comprese tra il 12° e 23° anno di età. Il contributo è così calcolato: dai 12 ai 15 anni lo 0,25% del totale mentre dai 16 ai 23 anni lo 0,50 % del totale, fino ad arrivare quindi al totale del 5%.

Spetta alla società di destinazione versare il contributo di solidarietà alla/alle società che hanno provveduto alla formazione del calciatore entro e non oltre 30 giorni dal tesseramento del calciatore ovvero, nel caso di pagamenti rateali, entro 30 giorni dalla data dei singoli pagamenti.

Inoltre la società di destinazione deve calcolare l’ammontare del contributo di solidarietà e distribuire lo stesso in funzione della carriera del calciatore, secondo quanto riportato nel passaporto calcistico dello stesso. Il calciatore deve offrire alla società di destinazione la propria collaborazione laddove fosse necessario per la più corretta definizione degli estremi per determinare l’ammontare del contributo.

Nel caso in cui una o più società, a cui spetta il contributo, ha cessato di partecipare al calcio organizzato o non esiste più a causa, in particolare, di fallimento, liquidazione, scioglimento o la perdita di affiliazione, riceverà il contributo la Federazione di appartenenza. In questo caso il contributo di solidarietà sarà riservato dalla Federazione ai programmi di sviluppo del calcio giovanile.

La Commissione disciplinare della Fifa si riserva di adottare eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti delle società che risultassero inadempienti in ordine agli obblighi sul citato contributo. (gianlucadimarzio.com)