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Calcioscommesse, Di Nicola (dir. sportivo l’Aquila): “Ogni settimana in B ne fanno una”

Due le partite al centro delle attenzioni: Livorno-Brescia e Crotone-Catania

Redazione

 «Ogni settimana in B ne fanno una». È la frase intercettata in cui, Ernesto Di Nicola, direttore sportivo de L'Aquila e indicato come uno dei personaggi di spicco dell'organizzazione dedita al calcioscommesse sgominata oggi dalla polizia, parla con un investitore albanese. Frase che fa ritenere agli investigatori che anche la serie B non sia stata immune da combine, anche se al riguardo non esistono prove certe dal momento che non è stato dimostrato se l'accordo vi sia stato e chi, eventualmente, abbia ricevuto il denaro per alterare il risultato delle gare. Due le partite al centro delle attenzioni: Livorno-Brescia e Crotone-Catania. Nell'ottica di espansione degli interessi illeciti dell'organizzazione, Di Nicola avrebbe offerto a Edmond Nerjaku - che è tra i fermati - il finanziamento della scommessa sulla gara Livorno-Brescia del 24 gennaio scorso proponendogli di concorrere per 70 mila euro. Nerjaku, come riporta l'Ansa, avrebbe tratto profitto scommettendo sul risultato della partita alterata, puntando sulla vittoria del Livorno e su un numero di goal segnati non inferiore a 3. La gara, evidenzia il pm nel decreto di fermo, terminava con la vittoria del Livorno per 4 a 2 «come combinato dagli indagati». «Pur non essendovi prova di contatti specifici con dirigenti e/o calciatori delle due squadre interessate tali da consentire la contestazione di uno specifico capo di imputazione - scrive il pm - le risultanze intercettive sono estremamente rilevanti a livello associativo, in quanto evidenziano la sicurezza degli indagati in ordine alla ritenuta possibilità di espandere le proprie mire illecite agli incontri calcistici di categoria superiore a quelli della Lega Pro, evidentemente basata sulla disponibilità economica e sulla comprovata capacità criminale dei complici serbi». Agli atti dell'inchiesta c'è anche la partita Catania-Crotone giocata il 16 febbraio scorso. Parlando con Nerjaku, Di Nicola «si mostrava sicuro di sè ed esprimeva tutte le sue capacità combinatorie, dicendosi capace di alterare gare del campionato di serie B pur se in questa evenienza la frode non sarà portata a termine non riuscendo Di Nicola a reperire finanziamenti alla combine»

Ercole Di Nicola aveva un ruolo di primo piano nell'organizzazione che agiva a livello internazionale scoperta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, finalizzata alla combine di partite di Lega Pro e anche di serie B. Il gruppo, che nelle carte degli inquirenti era definito «criminale», aveva rapporti anche esponenti vicini alla 'ndrangheta e poteva disporre di investitori internazionali che puntavano somme milionarie su partite combinate attraverso la corruzione di dirigenti e calciatori. Le partite «truccate» stando ai magistrati sono Pisa-Torres (Coppa Italia Lega Pro); Juve Stabia-Lupa Roma; Santarcangelo-L'Aquila; Grosseto-Santarcangelo; Aquila-Savona; Prato-Santarcangelo; Cremonese-Pro Patria; Monza-Torres; Bassano-Monza; Torres-Pro Patria; Pro Patria-Pavia; L'Aquila-Tuttocuoio. Di Nicola cerca di non coinvolgere direttamente L'Aquila che, infatti, vince le partite, ragione per la quale sono gli avversari ad essere pagati per perdere. «Di Nicola, noto professionista del calcio - si legge nell'ordinanza - mette a frutto il suo ruolo e la rete di conoscenze in cui è bene inserito, organizzando e realizzando frodi sportive che, tornando a vantaggio della 'suà squadra, portano lustro alla sua attività e soddisfano la sua ambizione. Di Nicola non si limita ad agire nel contesto a lui naturale, quale quello del girone in cui è inserita la 'suà L'Aquila, procacciando vittorie truccate alla compagine sportiva cui appartiene, ma invade anche campi inseriti in gironi diversi della Lega Pro e addirittura riesce a introdursi nel campionato di serie B, cedendo ai complici, dietro finanziamento della 'combinè, informazioni su partite combinate del torneo 'cadettò».