Calciomercato, da Veretout a Diawara: la Roma di Petrachi è in vendita

Gianluca Petrachi non ha lasciato il segno a Roma, i tifosi lo ricordano per i tanti flop e per qualche sua dichiarazione fuori le righe. Molti acquisti dell’ex direttore sportivo dei giallorossi sono stati ceduti in questi anni. Pau Lopez dopo due annate disastrose è stato riscattato ufficialmente dal Marsiglia, Kalinic non è rimasto, e Villar è stato scartato da Mourinho che non lo ha praticamente mai fatto giocare. La lista dei calciatori che la Roma vuole cedere è lunga e molti appartengono all’operato del ds leccese. Il primo è Diawara, che a causa del suo ricco e lungo contratto non vuole staccarsi da Trigoria.

Anche Perez e Veretout partiranno. L’esterno spagnolo ha visto poco il campo sia con lo Special One in questa stagione che con Fonseca lo scorso anno mentre l’ex Fiorentina dopo il primo mese ad alto livello ha deluso le aspettative e adesso attende offerte dalla Francia. L’ultimo nome finito sulla lista dei possibili partenti è quello di Ibanez. Il difensore ha giocato sempre, anche per mancanza di una reale alternativa, ma divide i tifosi e potrebbe essere sacrificato senza troppi rimpianti. Una sua eventuale cessione finanzierebbe il mercato della Roma. Tra le altre scelte sbagliate ricordiamo quelle di Cetin e Zappacosta senza dimenticare Paulo Fonseca. L’ex allenatore dello Shakhtar era stato fortemente voluto da Petrachi nell’estate del 2019.

Smalling, Mancini e Spinazzola: non solo flop ma Leo era stato venduto

“Diamo a Cesare quel che è di Cesare” recita un vecchio detto perché Petrachi ha anche portato a Roma ottimi giocatori come Mkhitaryan, Smalling e Mancini. L’armeno ha salutato la capitale qualche settimana fa e tra pochi giorni diventerà ufficialmente un calciatore dell’Inter. Oltre ai due centrali, un altro grande acquisto è stato quello di Spinazzola che però era stato ceduto dallo stesso direttore sportivo nel gennaio del 2020 per prendere Politano. Leonardo aveva già effettuato le visite mediche a Milano ma l’affare saltò perché la società nerazzurra non aveva garanzie sulla tenuta fisica dell’attuale numero 37 dei giallorossi.