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rassegna stampa

Di Francesco: “Maledetto mercato”

Il tecnico: "Spero che i miei uomini contro l’Inter non risentano delle tante voci: dalla Roma pretendo concentrazione"

Redazione

Di Francesco, alla vigilia della sfida con l'Inter, gioca a carte scoperte. Conferma Edin Dzeko ("è motivatissimo") dal primo minuto nonostante la trattativa con il Chelsea vada avanti (e non sia stata smentita poco prima da Monchi) a rilanci sui bonus che potrebbero portare la valutazione del bosniaco intorno ai 35 milioni (30 di base fissa + 5 di bonus).

Il tecnico però non si ferma qui, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Perché in un secondo momento lascia intendere chiaramente che, qualora il bosniaco dovesse essere ceduto (a Trigoria si valuta il profilo di Sturridge), chi è deputato a sostituirlo attualmente in rosa, non è pronto: "Schick?Mi fate sempre le stesse domande. Deve crescere, è venuto in un ambiente difficile, sento parlare sul fatto che deve giocare nel 4-3-1-2, nel 4-5-3, nel 4-7-8, con due attaccanti, un attaccante… Ma se uno non ha la testa libera non può giocare da nessuna parte o perlomeno quando non è entrato in un contesto generale fa fatica in tutti i modi. Deve ritrovare la condizione e se stesso. Sta lavorando per questo. Le risposte le darà il campo. Sono comunque contento di come si è allenato in settimana".

Calendario alla mano, mancano 10 giorni alla fine del mercato. La sensazione è che Di Francesco non veda l’ora che arrivi il 1° febbraio: "Questo è un periodo che l’allenatore odia, mi auguro che i nostri calciatori non rimangano influenzati da queste voci. Proprio per questo motivo ho cercato di catturare l’attenzione dei ragazzi, richiamandoli alla professionalità. L’amor proprio per il lavoro, non dico tanto il senso di appartenenza ad una società, anche se secondo me è la cosa più importante, perché quando si vive in un contesto bisogna sentirsi parte dello stesso".

Chiusa a fatica la parentesi del mercato, Eusebio vira su Inter-Roma e sulla frenata in campionato: "Non credo che la squadra nell’ultimo periodo abbia mollato, penso invece che inconsciamente non ha avuto la determinazione di altre occasioni. E su questo aspetto mentale abbiamo lavorato,perché la cosa è psicologica. Per crescere e migliorare ci vuole coraggio, dobbiamo mettere da parte la paura".